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“La Lombardia è in ritardo sulla medicina di gruppo: chiediamo che ci sia riconosciuto il personale di studio”
Il segretario provinciale del sindacato dei medici di medicina generale FIMMG Ponti spiega le criticità del potenziamento sanitario del territorio che non ha ancora definito il modello della medicina di gruppo
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Il futuro della sanità territoriale dovrà passare anche dal potenziamento dei medici di base. Al di là degli edifici, case e ospedali di comunità, a fare la differenza saranno, come sempre i professionisti che ci lavoreranno. Al momento, in Regione Lombardia il modello di presa in carico sul territorio ha ancora una casellina da riempire: « Come sindacato di categoria – spiega il dottor Daniele Ponti , segretario provinciale della FIMMG – abbiamo un incontro domani, 7 luglio, e un altro a metà mese. Al centro c’è il nostro coinvolgimento. Noi ci siamo, ma chiediamo una cosa che esiste già negli altri paesi per sostenere la medicina di gruppo e sono le misure a sostegno del personale di studio, infermiere e amministrativi. Non è possibile farci carico di questa importante fetta di lavoro senza adeguati strumenti. Se la medicina di gruppo dovrà essere lo spoke degli hub delle case di comunità, allora ne riconoscano gli investimenti necessari».
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Le richieste della categoria dei medici curanti sono sia a livello nazionale per il rinnovo di un contratto che richiede nuovi impegni, sia regionale per la definizione del ruolo attribuito ai medici di medicina generale: « Oggi non è più possibile svolgere questo lavoro nell’isolamento del proprio studio medico. È antistorico – afferma il dottor Ponti – come professionisti noi vogliamo avviare esperienze di medicina di gruppo perchè i benefici sono diversi sia per gli utenti, che trovano sempre qualcuno a disposizione, sia per gli stessi medici data la penuria. La Lombardia è in ritardo su questo modello. Ora siamo concentrati sulla trattativa lombarda perchè si riconosca un impegno in favore del personale di studio, dopodiché ci sposteremo sul tavolo nazionale per parlare del contratto».
La medicina di base, a volte criticata, offre sicuramente una risposta dettagliata e puntuale per la popolazione: « I dati dimostrano che dove c’è la medicina di gruppo, calano vistosamente gli accessi in pronto soccorso. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma abbiamo bisogno di collaboratori, come l’infermiere e l’amministrativo».
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