La Regione stanzia 10 milioni di euro per il ripristino della ferrovia turistica di Valmorea
La tratta Stabio-Malnate è chiusa da quasi un decennio. La Regione stanzia fondi per risistemare i binari: se riaprisse sarebbe l'unica ferrovia turistica internazionale in Italia, tra le poche in Europa
Via libera nella manovra di assestamento al bilancio 2022-2024 allo stanziamento di 10 milioni di euro per il ripristino della ferrovia turistica della Valmorea, a seguito della proposta di Regione Lombardia al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (MIMS) di classificarla come tale.
La ferrovia turistica è chiusa da un decennio “vittima” collaterale del lungo cantiere della Arcisate-Stabio, che ha riutilizzato anche una parte (Stabio-Mendrisio) della tratta turistica, i cui binari sono stati rifatti e oggi sono percorsi dai treni da Varese e Malpensa per Lugano, Como e Bellinzona.
Il resto della tratta riaperta a partire dal 1995, però, è ancora esistente, anche se malridotta dopo un decennio di abbandono.
La tratta ferroviaria è di competenza di Ferrovienord, dal confine di Santa Margherita di Stabio fino a Malnate Olona, la stazioncina in valle, alla Folla, sotto il celebre viadotto di Malnate. I binari in molti tratti sono ridotti a una selva impenetrabile, a cominciare dalla stazioncina di Valmorea (nella foto, estate 2020), la prima recuperata nel 1995, per proseguire poi verso Cantello (località Molini) e appunto Malnate.
Servono soldi, insomma, anche perché per FerrovieNord non è propriamente una tratta strategica. Nella seduta del 30 marzo 2022 della Conferenza Stato-Regioni era stata sancita l’intesa tra Regione e Governo con un decreto interministeriale per il recupero.
Il riferimento normativo alla base dell’intesa è la Legge 9 agosto 2017, n. 128, “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico” che stabilisce che siano individuate e classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico le tratte dismesse o sospese caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico e che siano suscettibili di essere utilizzate e valorizzate purché sia assicurato il finanziamento dei relativi oneri.
La ferrovia Valmorea si trova in una situazione particolarissima: isolata dal resto della rete FN, è però connessa con la Svizzera: di fatto rappresenterebbe l’unica ferrovia turistica internazionale in Italia, un patrimonio prezioso. Altre linee vedono il passaggio di treni storici, ma sono ferrovie “normali”, su cui si può viaggiare anche con convogli ordinari, come nel caso (tra l’altro) della Luino-Cadenazzo. Nel caso della Valmorea invece si tratterebbe di una vera tratta turistica, dedicata solo al movimento turistico.
Il binario affiora appena dall’erba davanti alla chiesetta di Santa Margherita a Stabio, a fianco del cancello doganale: il transito ferroviario rimase chiuso dal 1928 al 1995.«La legge 128/2017 di istituzione delle ferrovie turistiche – conferma Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile – prevede l’assenza di costi aggiuntivi per lo Stato e, di conseguenza, la richiesta di inserire la tratta che collega Malnate Olona con il confine svizzero nell’elenco delle ferrovie turistiche è stata accolta subordinatamente alla dimostrazione che i costi di recupero siano finanziati da Regione. Siamo soddisfatti perché è il primo passo verso il recupero turistico della ferrovia che in questi anni è stato fortemente richiesto dai Comuni interessati e dalle associazioni del territorio».
Fino al 2014 sulla ferrovia circolavano fino a tre treni, nelle giornate di domenica, con mezzi del Club San Gottardo: alcuni con locomotive a vapore (di costruzione svizzera), altri con locomotive Diesel, del tipo che era utilizzato sulla ferrovia di Valmorea negli anni Settanta, nell’ultima tratta in servizio per treni merci da Castellanza diretti alle cartiere di Cairate. Una parte del materiale è stato ceduto e ci sarà bisogno di ricostituire almeno un convoglio. Ma in ogni caso: un passo concreto lo si fa.
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