La nuova sfida del professor Olivato: “Salviamo la Cascina dei Poveri di Busto Arsizio con il Fai”

Il noto insegnante e scrittore ha iscritto i due edifici tra i Luoghi del Cuore del Fondo per l'Ambiente Italiano e invita tutti a votarlo per ottenere un finanziamento finalizzato alla ristrutturazione

quartiere beata giuliana

La nuova sfida del professore bustocco Tito Olivato (insegnante al liceo artistico e scrittore) è quella di salvare Cascina dei Poveri e rimettere in sesto la chiesa adiacente di San Bernardino nel quartiere Beata Giuliana di Busto Arsizio: «Ho iscritto la chiesetta e la cascina nei luoghi del cuore appartenenti al F.A.I. e sto invitando a votare, perché chi prenderà più voti tra i partecipanti, permetterà al proprio luogo del cuore di ricevere dal F.A.I. una cifra considerevole per restaurare o riparare quanto si sta deteriorando».

Ecco come la descrive nella pagina dedicata

Cascina dei Poveri, è una località, nonchè un’antica e importante cascina di Busto Arsizio. Così come la Cascina Brughetto, la Cascina dei Poveri ha origini medioevali. Sorse lungo la Strada di Milano (divenuta poi nell’Ottocento la napoleonica strada del Sempione) nel mezzo della Selva Longa, la vasta brughiera che si estendeva tra Busto Arsizio e Gallarate, probabilmente tra il XII e il XIII secolo. Inizialmente nota con l’appellativo di Cascina del Covino (o Comino o Zugnino) del Nicora era strutturata come un borgo autonomo e autosufficiente appartenente alla Pieve di Gallarate. Nel XIV la Scuola dei Poveri di Busto Arsizio divenne proprietaria della Cascina (da qui la denominazione di Cascina dei Poveri), che nel frattempo era stata annessa al territorio comunale di Gallarate. Nel Seicento la Cascina passò dal territorio di Gallarate a quello di Busto Arsizio, in cui si trova iscritta nel catasto teresiano settecentesco. Nel 1663 presso la Cascina iniziò la costruzione della chiesetta di San Bernardino, ultimata nel 1667. Nel XVIII secolo fu poi realizzato il campanile, mentre nel 1920 l’edificio venne ampliato con la realizzazione di un nuovo presbiterio. La Cascina dei Poveri, che nel 1918 contava ancora 400 abitanti, restò popolata sino ai primi anni Settanta, quando fu totalmente abbandonata. Successivamente il Comune di Busto Arsizio divenne proprietario di parte della cascina e della chiesetta di San Bernardino. La chiesetta fu totalmente restaurata e salvata dall’autodistruzione nel 2000.

Per votare bisogna cliccare sul link qui sotto

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/cerca-un-luogo?search=cascina%20dei%20poveri

Quindi questi i passaggi da seguire

1° PASSAGGIO
registrarsi a myFAI inserendo il proprio nome, cognome, inventando una password.
2° PASSAGGIO
clickare REGISTRATI e poi andare nella propria posta elettronica e confermare l’iscrizione
3° PASSAGGIO
tornare al sito del FAI e ora votare con il click
Dobbiamo essere tanti e tanti per rimettere a posto la cappella San Bernardino della Cascina dei Poveri e serve il click di ciascuno.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Agosto 2022
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