Prealpi Servizi va in liquidazione. E deve vendere la cartiera di Cairate
La società era stata costituita nel 2008 dalle maggiori società pubbliche del Basso Varesotto. Ora è rimasta una scatola vuota, ma con un grande patrimonio da valorizzare: il grande complesso ex industriale in valle Olona, divenuto di proprietà pubblica negli anni Ottanta
Prealpi Servizi va verso la liquidazione: nella mattina di giovedì, l’assemblea dei soci dell’azienda (costituità dalle maggiori società pubbliche del Varesotto) ha infatti dato mandato per la messa in liquidazione con contestuale nomina del colleghi liquidatore. Se ne occuperanno i dottori commercialisti Giovanni Cremona ed Erminio Alessandro Insogna.
Per arrivare a liquidare la società – ormai un guscio vuoto, senza più funzioni – servirà soprattutto “valorizzare” (cioè vendere) il principale asset rimasto in mano a questo ex-gigante pubblico: l’enorme complesso dismesso della cartiera Vita Mayer di Cairate, in Valle Olona.
La Prealpi Servizi era stata costituita alla fine del 2008 dalle maggiori società pubbliche della provincia, con l’obiettivo di gestire la depurazione dell’acqua. L’evoluzione delle norme ha poi portato in realtà al superamento di quello scenario, con il passaggio ad un gestore unico di tutto il ciclo dell’acqua, l’attuale Alfa srl (che a sua volta è diventata uno degli azionisti di maggior peso di Prealpi Servizi, avendo acquisito quote di altre società assorbite).
Oggi Prealpi ha un capitale sociale di 5,4 milioni di capitale detenuto al 37,63% dall’Amsc di Gallarate, al 35,56% di Alfa srl, al 12,47 dell’Agesp di Busto Arsizio, il 12,47 di Acsm Agam (subentrata ad Aspem Varese), mentre i Comuni di Gerenzano e Tradate detengono una quota infinitesimale, 0,93% ognuno.
La scelta del destino della società era soprattutto in mano all’Amsc (vale a dire al Comune di Gallarate) e ad Alfa, ma alla fine la messa in liquidazione è stata approvata all’unanimità, appunto con l’indirizzo ai liquidatori di procedere alla vendita della cartiere e arrivare a chiudere la società. «Prealpi Servizi non è più operativa, ma ha un grande patrimonio che è la cartiera: i liquidatore devono fare una valutazione oggettiva e realistica del bene» spiega Paolo Mazzucchelli, presidente di Alfa srl.
«Una decisione presa in maniera inevitabile e non ulteriormente procrastinabile», la definisce Corrado Canziani, assessore alle partecipate di Gallarate. «Ora l’obiettivo da monitorare e auspicabile è il mantenimento del valore della partecipazione che Amsc detiene in Prealpi». Vale a dire: uscire dall’avventura di Prealpi Servizi portando a casa quanto più possibile.
Rispetto al Comune di Gallarate, Canziani sottolinea che si tratta di «un ulteriore passo nella direzione della razionalizzazione delle partecipate, dopo la decisione su Accam di fine luglio, con la fusione in Neuitalia senza ulteriori spese per i cittadini gallaratesi».
Il destino della società rimane legato ancora a doppio filo, come ormai da anni, al destino dell’ex cartiera Vita Mayer, impianto produttivo dismesso a fine anni Settanta, acquisita a fine anni Ottanta dall’allora Sogeiva, che voleva farci un impianto di trattamento rifiuti, per poi passare – senza alcuna progettualità vera – alla Prealpi Servizi, costituita negli anni in cui era al centro del sistema di società pubbliche c’era Nino Caianiello (non a caso socio di maggioranza è l’Amsc di Gallarate).
Negli ultimi anni l’area è stata interessata da demolizioni parziali e da progetti d’iniziativa comunale per una piccola porzione, ma resta da risolvere il vero nodo: la vendita e il futuro del grosso del complesso. Il valore teorico dell’area di 580mila metri quadri è di 4 milioni di euro. «Siamo convinti che attraverso questa procedura si arriverà a ottenere un risultato» ribadisce Mazzucchelli. «L’unitarietà d’intenti dei soci è un elemento importante che segnala l’intenzione reale di dare una nuova funzione all’area».
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