Un libro e una canzone per raccontare cosa fu la guerra nel ’43 in Val Veddasca
Al circolo di Graglio una serata di successo la presentazione del libro di Rosa Romano Bettini dedicato all'estate del '43 in Veddasca al tempo di guerra. Presente anche il cantautore luinese Giò DeSfàa
Rosa Romano Bettini vive a Legnano. Alcuni amici e la passione per la montagna l’hanno spinta ad attraversare la provincia varesina giungendo quasi al confine con la Svizzera. Qui, in questi luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e il passato ha un valore reale, grazie ai racconti degli anziani e alla loro testimonianza, ha saputo ascoltare storie realmente accadute e ne ha fatto tesoro. Tutto questo ha portato la scrittrice legnanese alla stesura di “Quando l’amore sfidò la sorte e la ragione – Estate del ’43“, un romanzo ambientato proprio fra le montagne della val Veddasca.
E non poteva esserci luogo migliore per presentare il lavoro di Rosa Romano Bettini, se non uno dei paesini di questo territorio. Così martedì 9 agosto il circolo di Graglio – sede locale dell’associazione maccagnese Solidarietà – ha organizzato una presentazione del libro, che ha richiamato residenti e villeggianti, Autorità e stampa.
Presenti infatti, oltre all’autrice, il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, la giornalista di VareseNews Santina Buscemi che ha moderato l’incontro, la lettrice Tina Montini e il segretario di Spi-Cgil Dino Zampieri. Fondamentale infatti l’apporto dell’associazione, che, come spiegato dal segretario, sta investendo in progetti che mantengano viva la memoria: «Non vogliamo che il nostro passato sia perso. È importante, soprattutto oggi, dinanzi a ciò che accade intorno a noi». Zampieri ha anche portato i saluti del collega di Spi – Cgil Angelo Castiglioni, che ha fatto da regista alla serata, permettendone l’organizzazione.
Un ringraziamento è giunto poi dal sindaco Passera, che ha ricordato come questi territori abbiano rappresentato una terra di confine, durante la guerra, che ha visto il contrabbando e la fuga di ebrei o dissidenti. «Speriamo che a Legnano, in pianura, leggendo questo libro le persone siano incuriosite dalla storia di queste valli e dal loro valore, passato e attuale» ha evidenziato il Primo cittadino.
La scrittrice legnanese Rosa Romano BettiniTante storie e personaggi per raccontare la guerra
Tanti i temi trattati durante la presentazione, così come sono svariati i personaggi e le storie legate alla guerra del romanzo di Rosa Romano Bettini.
Come sottolineato dalla giornalista di VareseNews Buscemi, la scrittrice non ha offerto al lettore un solo punto di vista, ma diverse narrazioni che mostrano l’impossibilità di avere un solo approccio interpretativo di ciò che la Seconda guerra mondiale è stata.
Il contrabbando, scelto da tante persone, soprattutto donne, che valicavano il confine di frodo per non soccombere dinanzi alla povertà legata alla guerra, lo smarrimento dei soldati partiti convinti per seguire il Duce e il loro ideale di Patria e scontratisi poi con lo shock dei combattimenti. E ancora gli ideali che portarono alla nascita dei Partigiani e della Resistenza, la guerra capace di violentare l’innocenza dei bambini e la loro incolumità e la difficoltà di non schierarsi dinanzi alle ingiustizie.
“Perché si fa la guerra?”
Argomenti differenti, che il libro abbraccia per porre al lettore una domanda: «Perché si fa la guerra?». Un quesito al quale l’opera non sa dare una risposta, ma, al contrario, contribuisce a far riflettere sull’irrisorietà delle motivazioni che portano ai conflitti.
«Il libro è stato pubblicato due anni fa – ha tenuto a precisare Rosa Romano Bettini – ma negli ultimi mesi gli inviti a presentarlo sono diventati sempre più numerosi. Per quanto oggi si parli di un altro conflitto armato, la guerra in Ucraina, la mia opera – pur se dedicata all’estate del 1943 e tutto quello che successe in quel periodo – propone un interrogativo che adesso sentiamo più attuale che mai».
Il contrabbando in Veddasca nella musica di Giò DeSfàa
Ad arricchire la presentazione al circolo gragliese, la presenza del cantautore luinese Gioele Di Stefano, in arte Giò DeSfàa, che, proprio come l’autrice del libro, ha attraversato la Veddasca ascoltando le storie degli anziani, scegliendo di traslarle in musica. E cosi, con lo stupore della scrittrice e del pubblico presente, ha regalato a tutti il suo brano “La chioccia”, ispirato al contrabbando durante la guerra su questi monti fra Italia e Svizzera. Un momento che ha emozionato tutti, raccontando una storia vera di queste vallate.
Anche Di Stefano non ha nascosto l’entusiasmo per aver partecipato all’evento: «È stato proprio emozionante perché c’era un pubblico che era lì per ascoltare, e di rado capita. Inoltre, al di là della mia partecipazione, è stato proprio una bella serata, intensi i racconti, gli interventi, le riflessioni».
L’esibizione del cantante luinese Gioele Di Stefano, in arte Giò DeSfàaUn evento di successo, dunque, che ha arricchito i presenti di una riflessione profonda sulla storia del territorio in cui vivono o in cui trascorrono le estati. Un momento, inoltre, che ha unito tutti in nome dell’amore per la montagna, luogo in cui si respira autenticità e ci si sveglia al mattino in armonia con la pienezza della natura.
«È stato come essere vicino ad un focolare e raccontare una storia. Grazie a tutti» ha chiosato una emozionata Rosa Romano Bettini.
I gragliesi e villeggianti presenti al circolo per l’evento“Chiudo gli occhi ed immagino te, questa sera. Fate il falò a Monterecchio? Certamente si, ne sono sicuro. Noi montanari apparteniamo a una razza ostinata, che non si arrende neppure di fronte alla morte, ma al contrario continua a celebrare i suoi riti imperturbabile. Già vedo il colore del fuoco, quel fuoco che scalda e unisce, che accende ; e tu sarai lì con gli altri a far festa all’estate e agli dei della terra, perché ciò che conta è che il raccolto sia ricco e il fieno abbondante, che la mucca stia bene e che il tempo sia giusto – dolce d’estate, clemente d’inverno – e infine che ci sia tanta legna crepitante sul fuoco e una fumante polenta sull’asse”
(Lettera dal fronte, dal libro “Quando l’amore sfidò la sorte e la ragione – Estate del ’43” – di Rosa Romano Bettini)
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