Castiglione Olona e le Città Ideali: tre giorni di convegno internazionale all’Università dell’Insubria

Il convegno internazionale, aperto al pubblico, è in programma dal 28 al 30 settembre nell’Aula Magna di via Ravasi 2 a Varese. Verrà presentata la rete interuniversitaria «Città ideali del Rinascimento italiano»

Andrea Spiriti università dell'Insubria

Castiglione Olona e le città ideali dal XV al XXI secolo sono al centro del convegno internazionale, aperto al pubblico, in programma dal 28 al 30 settembre all’Università dell’Insubria, nell’Aula Magna di via Ravasi 2 a Varese. Ideato e presieduto dal professor Andrea Spiriti (nella foto), l’evento è dedicato alla prima città ideale dell’Umanesimo, Castiglione Olona, e a due secoli di sviluppo del tema. Gli oltre venticinque relatori, provenienti da atenei e centri di ricerca italiani e stranieri, dibatteranno su questi temi con approccio interdisciplinare e verrà presentata la rete interuniversitaria «Città ideali del Rinascimento italiano». Seguirà, sabato 1° ottobre, una visita a Castiglione Olona riservata ai convegnisti. L’iniziativa, organizzata dall’Università dell’Insubria con la segreteria scientifica di Laura Facchin e Massimiliano Ferrario, è patrocinata da Regione LombardiaComune di VareseComune di Castiglione OlonaItalia Nostra e Crisac, il Centro di ricerca di ateneo sulla Storia dell’arte contemporanea.

La prima giornata, mercoledì 28 settembre, si apre alle 14.30 con i saluti del rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue, di Nicoletta Sabadini, direttrice del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio, di Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e cultura di Regione Lombardia, e di Enzo Laforgia, assessore alla Cultura del Comune di Varese. I professori Andrea Spiriti e Marcello Fagiolo introducono i lavori. La prima sessione è incentrata su «Filosofia e teologia della Città Ideale», con interventi di Enrico Dal Covolo, Erasmo Silvio Storace, Emmanuele Vimercati, Paolo Luca Bernardini.

Giovedì 29 settembre dalle ore 9 si parla di «Castiglione Olona, il paradigma», con Mario Conetti, Andrea Spiriti, Massimiliano Caldera, Mirko Moizi, Beatrice Bolandrini e Laura Facchin; alle 15.30 si apre un pomeriggio di «Confronti» con Cristina Galassi, Fabio Marcelli, Simone Fatuzzo, Silvia Beltramo, Luca Tomìo, Lorenzo Fusini.

Venerdì 30 settembre alle ore 9 «La rete interuniversitaria Città Ideali del Rinascimento italiano» è il focus delle relazioni di Mario Bevilacqua, Elena Svalduz, Emanuela Ferretti, Andrea Spiriti e Francesco Ceccarelli; alle 15 affrontano il tema «Città ideale e contemporanea» Gianmarco Gaspari, Vito Isacchi, Fabio Zucca, Anna Vyazemtseva, Antonella Ranaldi, Massimiliano Ferrario; conclusioni di Andrea Spiriti.

Rifondata nel 1421-1422 e ultimata verso il 1443, ma con riprese e modifiche fino al 1513, Castiglione è la grande operazione culturale, urbanistico-architettonica e figurativa voluta dal cardinal Branda Castiglioni. Il nucleo inferiore è epicentrato sul palazzo del cardinale, il palazzo dei familiari, il palazzo dei Poveri di Cristo, la Scuola (una delle prime d’età moderna) e, soprattutto, la chiesa del Corpo di Cristo, detta chiesa di Villa. Il nucleo superiore, antica rocca, comprende la Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo e il Battistero (in origine, cappella palatina). La volontà del cardinale di realizzare un microcosmo europeo, basato sull’interazione di artisti lombardi, veneti, toscani, francesi, tedeschi, boemi, ungheresi porta a geniali accostamenti di stili fra tardogotico e umanesimo, alle chiese che uniscono con abilità i linguaggi architettonici, ai grandi cicli di affreschi, dovuti a Masolino da Panicale, Paolo Schiavo, il Vecchietta: la Veduta ideale e il ciclo della cappella di San Martino in Palazzo Branda; le Storie della Vergine e dei Santi Stefano e Lorenzo nella Collegiata; le Storie di San Giovanni Battista nel Battistero, con un forte messaggio antivisconteo.

La chiesa di Villa presenta un impianto umanistico fiorentino, alla Brunelleschi, arricchito dalla presenza di sculture lombarde, lombarde alla friulana, senesi; la Collegiata è una “chiesa a sala” d’impianto tedesco con portale alla francese, sculture lombarde e venete, lampadario alla boema, oreficerie lombarde (nel vicino Museo). Un cenno particolare merita, poi, la precocissima Natura morta affrescata in Palazzo Branda; e la Veduta di Roma nel Battistero, derivazione di Masolino dal proprio celebre affresco romano, perduto, di Palazzo Orsini a Montegiordano, con la straordinaria anticipazione, nel 1435, del progetto di ricostruzione a pianta centrale cupolata di San Pietro in Vaticano.

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Pubblicato il 26 Settembre 2022
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