Infortuni sul lavoro in aumento del 30% in provincia di Varese. La Fiom Cgil chiede un cambio di passo
L'ultimo incidente mortale avvenuto a Malgesso ripropone la necessità di mettere al centro il tema della formazione e delle misure di prevenzione dai rischi legati alle attività lavorative
Un altro infortunio mortale in provincia di Varese mercoledì scorso 31 agosto, il secondo dall’inizio dell’anno: a Malgesso un lavoratore ha perso la vita intrappolato in un macchinario. Il suo nome era Abderrazzak Bouchkara, aveva 59 anni.
La Fiom Cgil commenta il gravissimo incidente sul lavoro avvenuto nella ditta Tecnofilo : «Dalle prime notizie raccolte è emerso che il lavoratore stesse lavorando da solo al piano inferiore dello stabilimento per l’avvio del forno, quando è rimasto tragicamente schiacciato tra i carrelli che venivano utilizzati per introdurre le griglie prodotte all’interno dell’impianto. In attesa che le indagini in corso chiariscano dettagliatamente l’accaduto, rimarcare alcune questioni centrali per la sicurezza sul lavoro è doveroso.
Le modalità dell’infortunio richiamano nuovamente l’attenzione sulla conformità dei macchinari, sulle corrette procedure previste per lavorazioni e manutenzioni e sui sistemi di sicurezza presenti sulle attrezzature. Per prevenire schiacciamenti o lesioni provocate da macchine o loro componenti, come pare in questo caso, è fondamentale la compartimentazione degli spazi di lavoro (impedendo ai lavoratori l’accesso in quelli dove possono entrare in contatto con parti in movimento) e la disponibilità di sistemi di sicurezza e di arresto delle lavorazioni.
Lavorare in piena sicurezza richiede che tutti questi elementi rientrino sempre nella piena adeguatezza strumentale e procedurale, ancor più quando oscillazioni di mercato e ritmi di lavoro intensi incrementano i livelli di rischio per ogni singolo lavoratore. Un altro elemento di centrale importanza anche in ambienti di lavoro piccoli, ma troppo spesso non opportunamente considerato, è il lavoro in solitudine: è fondamentale effettuare un’attenta valutazione dei rischi e adottare puntuali misure preventive nel caso in cui lavoratrici e lavoratori si trovino a svolgere la propria mansione isolatamente.
Lavorare in solitudine, seppure per periodi limitati di tempo come in questo caso, incrementa i livelli di rischio e richiede adeguate misure preventive in aggiunta a quelle già previste. Serve poi una formazione continua, anche sui processi produttivi fatta direttamente nei reparti, efficace e di qualità per accrescere i livelli di consapevolezza di ognuno e diffondere un’autentica cultura della sicurezza ad ogni livello.
Gli Organismi di Vigilanza, inoltre, devono poter agire efficacemente sulla prevenzione nei luoghi di lavoro: per questo servono adeguate risorse che le regioni e lo stato devono investire per il potenziamento degli enti ispettivi delle ATS (PSAL) e dell’Ispettorato del Lavoro. La sicurezza è inscindibile da produttività e fatturato: qualità, dignità del lavoro e competitività delle aziende crescono se prevenzione e sicurezza raggiungono standard elevati.
Ribadiamo la necessità di un cambio di passo urgente e deciso sul tema della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, confermata dagli ultimi dati INAIL, che registrano un drammatico aumento degli infortuni nel 2022 su tutto il territorio nazionale (+41%).
Per la provincia di Varese gli infortuni denunciati sono aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con 6.194 infortuni al 31 luglio dall’inizio dell’anno, quasi 900 al mese, quasi 30 al giorno, numeri inaccettabili.
Un accorato pensiero va al lavoratore, ai suoi familiari e colleghi, cui ci stringiamo in questo doloroso momento».
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