La “prima” di Vargas alla Pro Patria: “Siamo scesi bene in campo ma poi abbiamo perso fiducia”
Il tecnico cileno commenta il pareggio con l'Arzignano: "Nel primo tempo abbiamo corso molto e male a centrocampo. Buone risposte da chi ha fatto la preparazione completa". L'MVP Del Favero: "Un'emozione speciale tornare in campo dopo due anni difficili"
VARGAS 1: «Abbiamo sofferto sulle seconde palle e nella corsa di rientro dei nostri centrocampisti, un po’ lenti e macchinosi. Siamo andati in difficoltà su singole occasioni create dell’Arzignano, oltre al gol anche nel primo tempo su un errore di reparto, ma Del Favero ha fatto due parate clamorose. Dovevamo gestire meglio le palle “mezze e mezze” e questo ci ha tolto fiducia, portandoci a correre molto e male. Le difficoltà sono nate a causa dell’assenza di Bertoni? Oggi ho schierato un centrocampo con i giocatori utilizzati nel precampionato, gli stessi che si sono sempre allenati e che non hanno avuto problemi fisici».
Lombardoni salva la Pro Patria al 90′: è un pareggio l’esordio di Vargas
VARGAS 2: «L’infortunio di Parker? Non ho ancora parlato con la società, lui è giocatore importante, un ariete. Noi dobbiamo costruire e programmare la rosa al meglio possibile, cercando di non fare infortunare nessuno e rischiando il meno possibile. Abbiamo sofferto in maniera “un po’ tragica” certi giocatori infortunati. Ogni giocatore è fondamentale e importantissimo, non possiamo rischiare di perdere qualcuno inserendolo in campo per 90 minuti se arriva da un periodo di inattività. I ritmi sono elevati e i contrasti duri, una società come la Pro Patria non deve avere tanti giocatori infortunati».
VARGAS 3: «Chi ha fatto un percorso normale partendo dal ritiro oggi ha dimostrato di essere condizione e non ha accusato i crampi, a differenza dell’Arzignano. Ci manca però ancora qualcosa e dobbiamo rimediare presto perché il campionato è durissimo e lungo: non possiamo permetterci rincorrere sempre il risultato. Oggi la situazione è stata sotto controllo fino a quando non si è creato dello scompiglio in difesa e poi a squadra. A me piace vincere ma quando le partite si mettono così, sei in svantaggio e gli avversari cercano di ripartire, devo dire allora sottolineare che tanti giocatori hanno fatto molto bene, anche a livello caratteriale».
DEL FAVERO 1: «Ho tenuto salvato la squadra nel primo tempo? Sono qui per questo. Non è stata una partita facile, oggi era la prima, contro una squadra neopromossa, ostica. Sappiamo il livello delle squadre di queste squadre, magari può variare ma l’intesità è sempre alta. La partita è stata senza dubbio “maschia” (un giorno capiremo cosa significa questa espressione, ndr.), noi siamo stati bravi a interpretarla; le lacune e le difficoltà è meglio che siano capitate adesso che nel corso della stagione. Sarà lunghissima, per questo il bicchiere di oggi è mezzo pieno, siamo stati bravi a recuperare una partita che era diventata complicata».
DEL FAVERO 2: «Tornare a giocare è stata un‘emozione forte. Gli ultimi due anni sono stati difficilissimi e tornare con una prestazione del genere è stato qualcosa di bello. Voglio ringraziare a tutte le persone che mi sono state vicino; come ho detto fin dall’inizio la volontà da parte del direttore sportivo nel volermi qui a Busto Arsizio è stata determinante. Alle spalle di questa società c’è un gruppo molto compatto, questo aiuta tanto».
DEL FAVERO 3: «In tanti anni di Juventus sono stato abituato a vederla come estremo punto di arrivo. Per me significa che non bisogna abituarsi. In passato ho avuto la fortuna di vedere tanti campioni, di poter imparare da loro, in porta e non solo. Nella vita però bisogna sempre rimboccarsi le maniche; né i miei genitori né nessuno mi ha mai abituato a vedermi già arrivato. Sono qua per riconquistare quello che di bello volevo iniziare a fare quando ho subito il primo infortunio, con la stessa passione di tre anni fa. Farlo con una società così è ancora più bello».
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