Markel Brown promette: “Per Varese sarò leader in campo e nello spogliatoio”
Alla Lasi di Gallarate prime parole per l'esterno americano, che con la maglietta della Openjobmetis riabbraccia il vecchio mentore Matt Brase: "Quando il coach mi ha contattato non avuto dubbi. La squadra è stata costuitra molto bene".
«Quando sono arrivato lo scorso gennaio mi è stato chiesto che tipo di giocatori volessi portare a Varese, direi che la giornata di oggi è l’esempio perfetto: giocatori come Markel Brown». È un’investitura quasi regale, quella del gm della Openjobmetis Varese Micheal Arcieri, che oggi, martedì 13 settembre, alla Lasi di Gallarate ha presentato la nuova ala titolare del quintetto biancorosso.
In effetti, l’ex Nets (44esima scelta al draft 2014) arriva a Masnago con un pedigree di tutto rispetto, tra scampoli di NBA, apparizioni in Eurolega (Darussafaka) e un passato in G-League, campionato di “sviluppo” americano dove, ai Vipers, ha avuto modo di conoscere e lavorare in passato con il suo attuale allenatore, Matt Brase. Il forte legame tra allievo e mentore sarà dunque risaldato nel corso del prossimo campionato, oltre a essere stato un fattore determinante per la scelta di Brown, come confermato anche oggi da entrambi i protagonisti.
«Venire a Varese è stata una decisione semplice – commenta Brown -. Mi ha fatto molto piacere essere stato chiamato, anche per questo non abbiamo dovuto parlare molto (per trovare l’accordo, ndr), anzi al coach ho detto “Qualsiasi opzione tu proponga qui a Varese a me va bene“. Sono qui da un mese e devo dire che inizio già ad apprezzare tutto quello che la società sta mettendo a disposizione, a partire dall’organizzazione e dalla qualità dei miei compagni, sia a livello tecnico, che umano».
«Un giocatore completo, dall’alto qi cestistico e leader naturale», così lo incorona Brase, anch’esso presente oggi a Gallarate. Tutte doti che lo stesso Brown, seguito da Arcieri «fin dal 2014», vuole confermare di avere, «sul campo da gioco e negli spogliatoi».
«Quello insieme a Brase è stato un anno molto importante per me – continua il louisianian -. So che tipo di gioco richiede alla squadra e questo ha facilitato ulteriormente la scelta da prendere. Penso che la squadra sia stata costruita molto bene e che darà buoni risultati nel corso della stagione. In queste prime partite mi sono trovato molto bene, purtroppo nella nostra prima uscita non abbiamo quasi mai fatto canestro da fuori, nella seconda partita abbiamo invece dato una risposta e le cose sono andate decisamente meglio. Che tipo di giocatore sono? Mi piace attaccare il ferro e colpire in trasizione, credo di poter essere un collante fra i reparti del campo e un giocatore di esperienza».
D’altronde di esperienza ad alti livelli Markel Brown ne ha da vendere, ed è quello che promette di portare parquet dei palazzetti italiani, pur ammettendo di non conoscerli ancora del tutto alla perfezione (anche se nel primo mese varesino ha già iniziato a sintonizzarsi con la cultura sportiva italiana, a partire dalla vittoria azzurra al mondiale di volley).
«Come obiettivo personale ho quello di portare un po’ di durezza mentale nella squadra e nei nostri giocatori, anche attraverso il dialogo nello spogliatoio, giornata dopo giornata. Il nostro compito sarà sempre entrare in campo al massimo della nostra forza, fisica e mentale, perché, con il team che è stato costruito, ogni sera può esserci un protagonista diverso», conclude Brown lasciando (metaforicamente) il microfono ad un altro nuovo acquisto della squadra varesina, Jaron Johnson, esterno che sarà presentato domani.
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