
Mobilità sostenibile, Busto Arsizio sogna di diventare come Valencia ma iniziamo dalla città 30 km/h
Al convegno Better Connections che apre la Settimana della Mobilità a Busto Arsizio l'assessore (lucano) della città spagnola che ha raccontato come hanno trasformato la città delle auto nella città della mobilità dolce. Fardelli (Fiab): "Iniziamo dalle zone 30"

Busto Arsizio sogna di diventare come Valencia, terza città della Spagna per popolazione, con 170 km di piste ciclabili, piazze che oggi sono invase da mezzi sostenibili mentre fino al 2015 erano grandi aree asfaltate ricoperte di automobili, parchi che hanno preso il posto delle strade, alberi che migliorano il clima urbano.

Il convegno Better Connections che ha aperto la Settimana della Mobilità Sostenibile voluta dall’assessorato alla Mobilità Salvatore Loschiavo, è stato un vero e proprio viaggio tra i tantissimi progetti che si stanno sperimentando in molte città italiane ed europee. Busto Arsizio è ancora all’anno zero ma, grazie al redigendo piano per la mobilità sostenibile, vuole trasformarsi.
Valencia come esempio da seguire
L’esempio portato dall’assessore alla Mobilità di Valencia, il lucano Giuseppe Grezzi emigrato nella città spagnola oltre 20 anni fa, è impressionante. Nel giro di pochi anni e grazie ad una pioggia di milioni arrivati dall’Europa sono riusciti a trasformare una città caotica come tante, in un esempio da seguire: i risultati parlano chiaro con un +214% di uso della bicicletta, 10% di macchine in meno sulle strade, 44 km in più di piste ciclabili in 6 anni. Da ultimi in classifica nella speciale lista dei comuni ciclabili, oggi è tra i primi tre. A queste politiche si aggiungono le implementazioni del servizio di trasporto pubblico locale (autobus) e quelle della mobilità elettrica. E si respira meglio: -25% emissioni di co2 e -10% di No2.

Iniziamo dalle città a 30 Km/h
L’esperto promotore di mobilità ciclistica Marco Fardelli di Fiab Ciclocittà è intervenuto subito dopo: «Valencia ha fatto tutto questo in sette anni. È bellissimo ma mi accontenterei anche di qualcosa in meno e di più semplice come ad esempio l’abbassamento della velocità delle auto in città da 50 a 30 km/h». L’EPMC ha fatto una serie di esempi molto chiari che dimostrano come, in realtà, si possono evitare numerosi morti e feriti tra i pedoni con questo semplice provvedimento.
Hydrogen Valley
Prima di Grezzi ha parlato, invece, Andrea Pestarino di Rina Consulting, la società scelta dall’assessorato all’Urbanistica per sviluppare il progetto di Hydrogen Valley tra Malpensa e Busto Arsizio. Pestarino ha presentato lo stato dell’arte dell’idrogeno e dei suoi possibili utilizza oltre ad inquadrare cos’è una Hydrogen Valley e a cosa serve.
Mariani: «Oltre al Comune di Busto c’è Sea, c’è Hupac, c’è il terminal di Sacconago, ci sono aziende che si stanno riconvertendo alla produzione dell’idrogeno. Questo è importante per non legarci mani e piedi alle batterie che vengono prodotte in gran parte in Cinam ci sono tanti megawatt da Maccagno in giù grazie alle centrali idroelettriche che producono energia verde ma c’è anche il termovalorizzatore di Neutalia, anche se in questo caso non si tratterebbe di energia verde».
Questi sono solo due dei temi toccati durante la giornata che ha visto numerosi ospiti che hanno raccontato esempi virtuosi di un nuovo modo di muoversi: dall’auto elettrica ai mezzi di tasporto pubblici, passando per l’urbanistica tattica.
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