Alla Bai srl di Castiglione Olona i tornitori convivono con i pastori di robot
Angelo e Andrea lavorano fianco a fianco: il primo utilizza il tornio parallelo, il secondo una tastiera

Angelo e Andrea lavorano entrambi alla Bai srl una piccola azienda metalmeccanica di Castiglione Olona. A dividerli sono pochi metri, ma se si guarda al lavoro che stanno facendo, tra loro c’è una distanza siderale. Il primo utilizza un tornio parallelo degli anni ’70, lo stesso che usava a scuola quando frequentava l’Ipsia, ovvero l’istituto professionale per l’industria e artigianato. Il secondo un tastierino con il quale manovra un robot collaborativo Yaskawa. Analogico e digitale, per il momento, procedono insieme, uniti dallo stesso destino industriale.
Due mondi lontanissimi. Entrambi però necessari per soddisfare le richieste dei clienti della metalmeccanica. «Il tornio parallelo – spiega Angelo – non fa i pezzi in serie. Sono per lo più pezzi piccoli e personalizzati. È ancora indispensabile perché quando bisogna modificare uno di quei robot per una commessa a volte ci sono piccole parti meccaniche che vanno rifatte».
Quando si usa una macchina utensile per 40 anni, ne si conoscono tutti i segreti, sia buoni che cattivi. «Il tornio – dice Angelo – non ti tradisce mai. Per quanto datata, questa macchina utensile continua a darmi grandi soddisfazioni».
Parola di uno che ha iniziato a 16 anni come apprendista subito dopo aver fatto le scuole professionali. Ora è alla Bai srl da cinque anni e dice di trovarsi benissimo, come in famiglia.
Le occasioni di cambiare non mancano: «Mi arrivano a casa molte telefonate con richieste di imprenditori che non trovano figure come la mia. Il problema è che tutti guardano ai robot. Chi impara a usare tornio e fresa non avrà problemi di lavoro».
Andrea invece si è da poco diplomato in robotica e automazione a Grugliasco in provincia di Torino. Una volta terminata la scuola, ha trovato subito un impiego. «Da sempre mi piace lavorare sui robot – sottolinea il giovane – . Credo che con il tempo saranno le macchine a fare tutti quei lavori ripetitivi e noiosi, mentre l’uomo sarà costretto, per fortuna, ad essere creativo. Per quanto mi riguarda, forse, diventerò un pastore di robot».
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