Botte alla compagna davanti alle bambine, Polizia di Gallarate e giudice lo allontanano
Il 13 settembre la polizia era intervenuta per un litigio. La donna aveva detto che si era trattato di un episodio isolato, ma gli investigatori del commissariato hanno approfondito e scoperto una realtà diversa
Botte e insulti, spesso davanti alle due bambine terrorizzate. Un incubo per una donna residente a Gallarate, vessata da anni dal compagno: Polizia e Tribunale di Busto hanno ora allontanato l’uomo dalla famiglia.
L’uomo – un 34enne – ha ricevuto dagli agenti del Commissariato di Gallarate un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare con divieto di avvicinamento alle persone offese, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio.
Un provvedimento arrivato a distanza di un mese dall’avvio delle indagini, condotte dagli investigatori del commissariato diretto da Luigi Marsico, che hanno ricostruito un quadro di prevaricazioni che duravano da anni.
L’inizio delle indagini risale al 13 settembre scorso, verso le ore 00.30, quando gli agenti della Volante sono intervenuti in una casa di corte in quanto all’interno di un’abitazione posta al piano terra era in atto un acceso litigio tra conviventi. La pattuglia era arrivata quando gli animi si erano ormai calmati, ma gli agenti avevano però notato che la coppia era palesemente sotto gli effetti dell’alcol, e soprattutto che la donna, trentacinquenne, avevail viso arrossato.
Al momento dell’intervento erano presenti anche le due figlie di 10 e 8 anni. La donna aveva minimizzato l’accaduto, pur riferendo di essere stata appena percossa dall’uomo, dichiarando trattarsi di un episodio occasionale dovuto all’ebrezza alcolica. In ogni caso la trentacinquenne era andata al pronto soccorso, dove i medici dopo averla visitata, l’avevano giudicata guaribile in sette giorni.
Dopo la notte agitata, l’Ufficio Investigativo del Commissariato, coordinato dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, non ha mollato però il caso. Anzi: gli elementi raccolti hanno mostrato che la vicenda che di “occasionale” invece, aveva ben poco. Dagli approfondimenti investigativi è emerso infatti un quadro di reiterati e gravi maltrattamenti che almeno dal 2019, l’uomo attuava nei confronti della convivente, spesso o quasi sempre, alla presenza delle due figlie. Oltre alle violenze fisiche emergevano anche delle violenze psicologiche in cui l’uomo, spesso ubriaco, con volgari epiteti sessisti denigrava la compagna coinvolgendo le due bambine affinché anche loro sapessero «che razza di madre avevano».
Gli elementi raccolti dagli agenti hanno appunto convinto il magistrato titolare delle indagini, che ha chiesto e ottenuto dal G.I.P. l’emissione della misura restrittiva ai danni dell’uomo violento. Nonostante l’assenza di una denuncia da parte della donna.
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