È malnatese il dj più richiesto sul sito matrimonio.com
Andrea Crespi, in arte Dj Hermann, ha ottenuto per tre anni di fila il bollino di garanzia del sito
Su Matrimonio.com ha 115 recensioni, tutte con un voto di 5 su 5. I numeri non dicono tutto, ma spesso sono un’ottima controprova di quello che si sta cercando. E in materia di matrimoni, si sa, deve essere un giorno perfetto, quello da ricordare tutta la vita, quello nel quale nulla deve andare nel verso sbagliato.
Ecco perché il malnatese Andrea Crespi, in arte Dj Hermann, ha conquistato a suon di cerimonie, per tre anni di fila – 2020, 2021 e 2022 – il “bollino” di garanzia del sito specializzato ed è uno dei disc jockey più richiesti per i grandi eventi.
Da dove è nata l’idea di intraprendere questa strada?
La prima volta che mi sono cimentato da dj è stato al famoso Rock&Blues di Perry e Pancho a Malnate nel 1998. Poi è passato un po’ di tempo, e a fare il sul serio ho iniziato nel 2009 dopo aver suonato in tanti gruppi come batterista. Ho comprato la consolle iniziando a fare qualche festa e delle serate qui a Malnate o nei locali della zona. Ho però sempre lavorato e quindi ai tempi non lo vedevo come un lavoro. Il primo matrimonio è stato nel dicembre del 2016 a Villa Valentina a Tradate con degli amici – Luca e Alessandra – che mi hanno proposto di mettere la musica al loro matrimonio. Da lì è iniziato tutto e i primi due anni è stato tutto sul passaparola.
Quando ha capito che poteva diventare il suo mestiere?
Quando ho iniziato facevo ancora il geometra, poi ho aperto la partita Iva e ho iniziato ad allargare il giro oltre le mie conoscenze. Ho la vetrina su matrimonio.com dal 2017 e in questi anni sono andato a suonare anche in Veneto, in Liguria, in Piemonte. Il cambio decisivo è stato quello di non presentarsi più come “dj della domenica” ma farlo in maniera professionale, anche perché essere a disposizione completa dei clienti, anche solo per gli incontri prima dell’evento, è fondamentale.
Usa dei social per farsi conoscere?
Con Instagram sto lavorando molto, comprando un po’ di pubblicità con immagini curate ad hoc. Tramite questo canale sto ricevendo proposte soprattutto dalla Svizzera, riuscendo a raggiungere coppie abbastanza giovani
Quanti eventi ha fatto nel 2022?
Tra matrimoni ed eventi privati e locali ho superato le 50 serate e altre ne ho già in programma da qui a fine anno.
Come si svolge di solito un suo servizio, dal primo contatto al ricevimento?
Il primo contatto di solito è via mail o telefono. Quando mi scrivono cerco sempre di fissare un appuntamento che sia fisico o in videochiamata. Per ogni coppia l’evento deve essere personalizzato e il primo contatto è fondamentale per capire che tipo di cerimonia vogliono, se più elegante o movimentata. È importante anche selezionare i momenti durante la giornata, che sia l’ingresso in sala degli sposi o il taglio della torta. Dopo il colloquio faccio l’offerta, che varia in base a diversi aspetti. Alla fine prepariamo una playlist con le canzoni che preferiscono. La scaletta ovviamente non è fissa, ma viene sviluppata nel corso della giornata.
Quali sono le canzone che vengono richieste più spesso?
Dipende dal momento. Per il taglio torta va molto “A Sky Full of Star” dei Coldplay, per il primo ballo in cima c’è ancora “Perfect” di Ed Sheeran, per la cerimonia Jonh Legend con “All of me”. Invece, nelle cerimonie laiche, mi chiedono spesso gli AC/DC con “You Shook me all night long”. Come inizio festa i Queen “Dont’ stop me now”; i Queen vanno sempre molto.
E quella più strana?
L’altro giorno mi hanno chiesto una musica iraniana, bellissima, che non avevo mai sentito. Le più strane per il mio background sono quelle straniere. Mi è piaciuto tantissimo, un paio di anni fa un matrimonio con un ragazzo scozzese, ho dovuto mettere i balli tradizionali e c’erano tutti gli invitati con il kilt. Quest’estate invece ho fatto il matrimonio del cantante di una tribute band degli 883 e quindi abbiamo diviso il palco.
Ha mai detto “no” a qualcuno?
Con gli sposi cerco sempre di trovare un’alternativa valida assieme. Invece durante la festa se arriva l’amico con richieste strane cerco di rimandare. No secchi mai, provo sempre a mediare.
Che ruolo deve avere un dj all’interno di un matrimonio?
È importante essere quello che unisce i vari aspetti dell’evento, anche in concerto con le altre persone che stanno lavorando, dai dipendenti della location ai camerieri o al wedding planner. Non disturbare, né essere al centro dell’attenzione. Deve essere una festa che vada avanti in maniera tranquilla con la musica che è stata scelta. Non bisogna essere protagonisti e non prendersi attenzioni non dovute. Soprattutto adesso la tendenza del matrimonio non è più quella di fare caciara, ma si ricerca l’eleganza.
E per fare il dj ai matrimoni cosa serve?
La disponibilità per ogni data, entrare in sintonia con gli sposi, oltre ovviamente a una discreta conoscenza musicale. E poi sempre la voglia di far festa che devi trasmettere e il divertimento tramite la musica.
Quali sono le prossime tappe in calendario?
Ho ancora qualche matrimonio da qui alla fine dell’anno, intanto ho allargato la mia proposta collaborando con una cantante, un violinista, un sassofonista e anche un quartetto e vocalist. In inverno vado spesso a Borghetto di Borbera, in provincia di Alessandria al confine con la Liguria. Lì c’è la casa di mia nonna è metto la musica al bar Tre Scudi tutti i sabati. Ci tengo particolarmente perché l’edificio dove c’è il locale era la bottega dove il mio bisnonno faceva il sarto e il parrucchiere.
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