Nuova piazza, Italia Nostra scrive al sindaco di Cuveglio
Il presidente dell'associazione ambientalista varesina scrive al sindaco Francesco Paglia e propone “un incontro tra i nostri tecnici e l'impresa a cui affiderete la progettazione del lavori“
«Nessuno tocchi i cinque tigli di piazza Mercato a Cuveglio». Firmato: Italia Nostra.
L’associazione ambientalista nazionale scrive al sindaco Francesco Paglia chiedendo di non abbattere gli alberi, oggetto di una presa di posizione portata avanti da un comitato spontaneo che ha raccolto già migliaia di firme per avitare gli abbattimenti.
«Signor Sindaco, Italia Nostra è stata contattata dal Comitato Piazza Mercato, che ci ha segnalato il vostro progetto riguardante la Piazza Mercato e so aver raccolto oltre 2000 firme per la conservazione dei tigli della piazza. Le soluzioni operative prospettate meritano alcune considerazioni», scrive il presidente varesino dell’associazione, l’ingenier Carlo Mazza.
«Lo sviluppo sociale e commerciale della piazza è senza dubbio apprezzabile. Il verde va però privilegiato rispetto all’esigenza di creare posti di parcheggio per le auto. Ci siamo pertanto recati sulla piazza e ci è parso che tutte le infrastrutture prospettate – impianto di approvvigionamento idrico e fognario e impianti elettrici e idrici – si possano realizzare senza abbattere nessuno dei bellissimi tigli che ornano parte della piazza»
«Tigli, che», continua la missiva, «anche secondo la Relazione Agronomica effettuata dalla ditta Fito Consult in data 17/6/2022, risulterebbero in buone condizioni e quindi assolutamente da conservare. 118 nuovi alberi da piantumare potrebbero essere messì sulle porzioni perimetrali della piazza oggi prive di vegetazioni, completando così la cintura verde attorno alla piazza, senza peraltro intralciare la posa delle canalizzazioni necessarie In spirito di collaborazione con la vostra amministrazione e a vantaggio dei cittadini di Cuveglio, vi chiederemmo la cortesia di consultarci prima di approvare il progetto definitivo».
In ultimo la proposta: «Potrebbe anche essere utile un incontro tra i nostri tecnici e l’impresa a cui affiderete la progettazione del lavori. Preferiremmo questo approccio a quello di dover ricorrere alla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio, che potrebbe anche mettere dei vincoli sui lavori progettati».
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