
Perché vieni a scuola? Amicizia, istruzione e ricerca della felicità
La rubrica settimanale "Il prof tra i banchi", curata da Alberto Introini, tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane

La scuola è amicizia

Gli psicologi motivazionali e i mental coach vanno molto di moda. Qualunque sia la nostra professione, il nostro sport o hobby, sentiamo spesso ripetere che la motivazione è tutto. I Giapponesi la chiamano Ikigai, una parola complessa e quasi magica, di cui è difficile trovare una definizione semplice nelle nostre lingue occidentali: in italiano possiamo tradurlo con “ragion d’essere”, “ragione di vita”. Rappresenta in generale la risposta alla domanda delle domande: perché ogni giorno fai quello che fai? Ma allora sarebbe opportuno chiedere anche agli adolescenti: “Perché ti alzi al mattino e vieni a scuola?”
Ho svolto un breve sondaggio anonimo, su un campione abbastanza significativo di circa un centinaio di studenti, tra i 13 e i 19 anni. Ne emerge la conferma che la motivazione principale è l’amicizia: oltre il 60% delle risposte ha a che fare con l’incontrare i propri compagni di classe, stare con i coetanei, confidarsi, raccontarsi le proprie difficoltà o i primi amori.
La scuola è uno dei luoghi principali di comunicazione, socializzazione, condivisione; in un’età, del resto, in cui s’infittiscono i conflitti con le figure genitoriali. È anche per questa ragione che noi – come docenti – siamo chiamati a prenderci cura delle relazioni all’interno delle classi; senza intrometterci nei fatti loro, ma senza dimenticare che il senso alle loro giornate lo dà un buon rapporto coi compagni, al di là di una nostra bella lezione. È per questo che dobbiamo essere disponibili all’ascolto.
Risposte originali e affascinanti
Tra le risposte, soprattutto nei liceali, compaiono frequentemente le parole “istruzione” e “futuro”. La formazione scolastica – per fortuna – è ancora percepita come una base fondamentale per aspirare a professioni appaganti, e a un futuro più ricco di…opportunità! Di opportunità, sì, e non di soldi, che sono citati da pochissimi allievi. Gli adolescenti sono meno cinici di quanto pensiamo, o di quanto riportino alcuni episodi di cronaca.
Già qualche tredicenne delle Medie dichiara di impegnarsi al massimo per diventare, tra una decina d’anni, un ottimo avvocato o un medico. Nella classifica, invece, delle risposte più divertenti, si segnalano questi “perché”:
– Non ho un’alternativa migliore.
– Mi ricordo che manca un giorno in meno alle vacanze.
– Penso che dopo la scuola avrò gli allenamenti di calcio.
Su un foglietto, infine, trovo scritta quella che ritengo essere la miglior considerazione: “Per trovare, anche in quelle ore a scuola, la felicità”.
Prof. Alberto Introini
Docente e scrittore
@intro.prof
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Il prof Introini è un talento nello scrivere, è simpatico e la sua rubrica è molto appassionante. Complimenti!!