Ad Arnate domenica il ricordo di Luciano Zaro, ucciso dai fascisti sull’uscio di casa
A 78 anni dall'uccisione di Luciano Zaro, allora ventenne, l'Anpi Gallarate rinnova il momento di commemorazione ad Arnate della sua vita, dei valori e la tragica morte. Sarà il primo anno senza la nipote del partigiano, Luciana Zaro, scomparsa improvvisamente la scorsa estate
Una commemorazione che ad Arnate, quartiere di Gallarate, si rinnova ogni anno a fine novembre, quella del ventenne Luciano Zaro che nel 1944 pagò con la propria vita la scelta di aderire all’antifascismo.
Domenica 27 novembre, alle 11.30, in via Garegnani prospiciente piazza Luciano Zaro, intitolatagli dalla città. Fino all’anno scorso la nipote, Luciana Zaro, che portava il nome dello zio (era nata qualche anno dopo la guerra), aveva sempre partecipato al momento celebrativo: quest’anno sarà il primo senza di lei, scomparsa in estate.
Chi era Luciano Zaro
Luciano Zaro fu assassinato la sera del 24 novembre 1944, nella propria abitazione nella frazione di Arnate in Gallarate, mentre era assieme alla madre: alcuni tristi figuri della Brigata Nera agli ordini del famigerato maresciallo Crosta, con il pretesto di cercare armi nascoste dai partigiani, fecero irruzione nella casa.
Il giovane Zaro rispose pacatamente ai pressanti, minacciosi interrogatori, affermando che nella sua casa non vi erano armi di nessun genere: nonostante ciò, e nonostante in effetti non furono ritrovate armi, il maresciallo Crosta ne ordinava comunque l’arresto, intimandogli di seguirlo in caserma.
Il ragazzo, visti inutili i suoi argomenti di difesa, si apprestò quindi ad indossare un capo di vestiario che lo proteggesse dal freddo, e mentre ciò faceva, il Crosta, con inaudita ed inutile ferocia, lo freddava proditoriamente con una serie di colpi di pistola, dinnanzi alla madre sgomenta ed impietrita dall’orrore. Dopo aver messo a soqquadro la casa alla vana ricerca di armi, non trovando nulla, la squadraccia fascista abbandonò il luogo dell’efferato delitto, lasciando dietro di sé un morto ed una madre nella disperazione.
Verso la fine del 1944 la 127^ Brigata Garibaldi S.A.P., alle dirette dipendenze del Cln di Gallarate, divenne la 181^ Brigata “Luciano Zaro”, in memoria del ragazzo così barbaramente trucidato.
La memoria affidata ai giovani
L’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ne affida la memoria alle generazioni attuali e future, nel convincimento che il sangue innocente versato sia da esempio affinché la barbarie vissuta non abbia mai più a ripetersi. L’orazione ufficiale sarà a cura di Patrizia Foglia, del direttivo di Anpi Gallarate.
L’Anpi di Gallarate, nella ricorrenza dell’assassinio di Luciano Zaro, appuntamento divenuto momento tradizionale di mesta ma rinnovata riflessione, «auspica che nel nome del Martire e di tutti coloro che al pari furono vittime della violenza nazifascista, si celebri anche la speranza di una urgente e non rinviabile stagione di pace, così duramente messa alla prova dagli avvenimenti nazionali ed internazionali, con una sempre più preoccupante recrudescenza di manifestazioni inneggianti a quelle ideologie ormai manifestamente nazifasciste (talvolta tollerate, quando non incoraggiate e o promosse da talune Istituzioni) che si richiamano a quell’oscuro passato che nessuno si augura possa ritornare».
L’inviato è esteso al Comune, ai cittadini, alle associazioni e alle organizzazioni sindacali.
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