Caro bolletta, il Governo promette risorse per 30 miliardi
La misura annunciata al termine del Consiglio dei ministri di venerdì sera. Risparmio nella gestione dei ministeri e attivazione di produzione nazionale di gas naturale gli altri punti salienti
Misure urgenti per allentare la morsa dei costi energetici, riordino delle attribuzioni dei ministeri, e risparmio previsto nella gestione ministeriale, oltre all’incremento della produzione nazionale del gas naturale. È in sintesi il sunto del terzo Consiglio dei Ministri del Governo meloni cui è seguita una lunga conferenza stampa nella quale la presidente del consiglio ha specificato, nel rispondere alle domande, i contenuti delle prime decisioni governative.
NADEF E CARO BOLLETTE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) che rivede e integra quella deliberata lo scorso 28 settembre, aggiornando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica ed elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.
«La politica economica che il Governo ha adottato si basa sull’esigenza di rispondere all’impennata dell’inflazione e all’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più fragili, e di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane nel contesto europeo e a livello globale, anche in considerazione dei corposi interventi recentemente annunciati da altri Paesi membri dell’Unione europea e extra europei. Un forte impegno sarà anche dedicato all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), da cui dipendono ingenti investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell’economia italiana», dicono da palazzo Chigi.
Come specificato nella NADEF, l’entità della manovra netta 2023 viene stimata pari a circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia. Nel corso della succesisva conferenza stampa la premier Giorgia Meloni ha specificato che «in totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023»
La previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all’1,8 per cento e all’1,5 per cento.
Le nuove stime del deficit tendenziale confermano quelle della NADEF di settembre relativamente al 2022 e al 2023, in cui l’indebitamento netto è previsto pari, rispettivamente, al 5,1 per cento del PIL e al 3,4 per cento del PIL. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 per cento del PIL, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 per cento.
OBIETTIVI DI SPESA DEI MINISTERI PER IL PERIODO 2023-2025
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato la definizione degli obiettivi di spesa per il periodo 2023-2025 per ciascun Ministero, ai sensi dell’articolo 22-bis, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Tali obiettivi sono volti a determinare, nel periodo di riferimento, un risparmio in termini di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni pari a 800 milioni di euro nel 2023, 1,2 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025.
RIORDINO DELLE ATTRIBUZIONI DEI MINISTERI
Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri (decreto-legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del Ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso, del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Francesco Lollobrigida, del Ministro della transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin, del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Matteo Salvini e del Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri.
Il testo stabilisce le nuove denominazioni e competenze dei Ministeri interessati dal riordino:
il Ministero dello sviluppo economico diviene “Ministero delle imprese e del made in Italy” e acquisisce la competenza in materia di promozione e valorizzazione del made in Italy in Italia e nel mondo;
il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali diviene “Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e forestale” e acquisisce la competenza in materia di tutela della sovranità alimentare;
il Ministero della transizione ecologica è ridenominato “Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica” e diviene competente in materia di sicurezza energetica;
il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili si denomina “Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”;
il Ministero dell’istruzione si denomina “Ministero dell’istruzione e del merito” e si specificano le funzioni spettanti al Ministero in materia di valorizzazione del merito.
Il decreto, inoltre, interviene per facilitare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, attraverso alcune modifiche alla disciplina relativa alla governance del PNRR.
Infine, sono istituiti il Comitato interministeriale per il made in Italy nel mondo, la Struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese, il Comitato interministeriale per le politiche del mare, con compiti di coordinamento e di definizione degli indirizzi strategici nel settore.
INCREMENTO DELLA PRODUZIONE NAZIONALE DEL GAS
Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la presentazione di un emendamento al decreto-legge “aiuti-ter” (decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144), che introduce norme volte al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale e alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, attraverso l’incremento dell’offerta di gas di produzione nazionale destinabile ai clienti finali industriali a prezzo accessibile.
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