Giorgetti nella sua Cazzago Brabbia da ministro: «Il governo deve partire subito»
Il ministro dell'Economia alle celebrazioni del 4 novembre, accolto da striscioni, ma la testa è ai problemi del Paese: «Partire subito per risolvere i problemi. L'esuberanza di Salvini? Serve se accompagnata dai fatti»
Striscioni di incitamento lungo le strade, manco fosse un campione del ciclismo, anche se la strada del governo nel quale ricopre il ruolo di ministro dell’Economia assomiglia moltissimo alla salita più dura del Giro d’Italia ma il cazzaghese Giancarlo Giorgetti ha voluto la bicicletta e ora deve pedalare.
La sua “prima” da ministro nel paesino natio di Cazzago Brabbia arriva di domenica mattina con un bel sole e un’aria che sa finalmente d’autunno per celebrare i caduti cazzaghesi della Prima Guerra Mondiale in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, accanto ad un raggiante e orgogliosissimo Emilio Magni, primo cittadino del ridente paesino che si tuffa nel lago di Varese.
La banda di Biandronno ha accompagnato sindaco, ministro e oratore ufficiale (Rossella Orsenigo) dalla chiesa del paese fino al Municipio dove, nel parco delle Rimembranze che sta alle spalle della casa comunale, si è tenuta la cerimonia ufficiale tra i 18 tigli piantati in memoria degli altrettanti cazzaghesi caduti durante la Grande Guerra: «Erano trattati alla stregua di oggetti ma il loro sacrificio è servito a far diventare noi, che viviamo questo momento di pace, delle persone che godono di diritti e libertà. Nonostante tutto ancora oggi ci tocca vedere immagini di guerra e distruzione in Europa».
Il ministro non si è, infine, sottratto a qualche domanda sulla situazione del governo, anche se le sue risposte sono state come al solito piuttosto abbottonate: «Siamo in un momento storico complicato e siamo chiamati a lavorare duro e seriamente. Le polemiche di questi giorni fanno parte della politica, sono il sale della politica. Il problema è che dobbiamo partire subito e domani sarò all’Ecofin a Bruxelles». Una battuta sull’esuberanza si Salvini che viene vissuta all’interno del Governo come «un qualcosa di positivo a cui devono seguire i fatti».
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