La Lega torna a congresso: militanti convocati il 4 dicembre. Cassani, Reto e Longhin in lizza per la segreteria
L'ultimo congresso risale al 2015. Ai blocchi di partenza della sfida interna ci sono il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, il sindaco di Casciago Mirko Reto e l’ex consigliere provinciale e coordinatore d’area del partito Giuseppe Longhin
Il congresso provinciale della Lega Salvini Premier è stato ufficialmente convocato per domenica 4 dicembre al Teatro Sociale di Busto Arsizio. Il commissario Stefano Gualandris ha già diffuso le modalità di svolgimento e invitato i militanti che intendono intervenire.
L’ultimo congresso provinciale della Lega nel Varesotto risale all’ottobre del 2015 e riconfermò alla guida del partito l’allora sindaco di Morazzone Matteo Bianchi. Nei successivi sette anni la base leghista non è più stata riunita per la scelta di un successore e il timone è stato affidato in forma commissariale a Bianchi stesso e poi a Stefano Gualandris.
Una lacuna di democrazia interna che in alcuni casi si è trasformata in pesanti critiche alla dirigenza del partito nella persona di Salvini stesso. Forse è anche per questo che ha ripreso forza l’iniziativa di riportare la Lega a congresso, nel Varesotto così come altrove.
Salvo cambiamenti dei prossimi giorni ai blocchi di partenza della sfida interna ci sono il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, il sindaco di Casciago Mirko Reto e l’ex consigliere provinciale e coordinatore d’area del partito Giuseppe Longhin (la sfida tra quest’ultimi si era aperta già nel 2019 prima che i congressi venissero ancora rinviati con l’esplodere della pandemia).
Sarà sfida a tre per il congresso della Lega nel Varesotto?
Quali siano le diverse sfumature in campo è complesso da mettere a fuoco con precisione e le categorie comunemente riportate nelle analisi nazionali sul partito, che lo vorrebbero diviso tra “giorgettiani” e “salviniani”, sono un armamentario troppo limitato per leggere la partita provinciale.
Andrea Cassani è un sindaco che cerca un maggior riconoscimento delle proprie ambizioni politiche. È nato sotto l’esempio di Bossi, ha accompagnato la guerra delle scope con Maroni e si è poi distinto per la vicinanza e fedeltà a Matteo Salvini. Da qualche tempo si è costruito un’immagine meno politica e più da amministratore, anche attraverso una grande cura della propria comunicazione che spazia da Facebook a Instagram a TikTok, senza disdegnare canali di comunicazione diretta come Telegram.
Giuseppe Longhin è uomo di partito e territorio, lontano anni luce dalla politica da social network o dall’idea di partito appeso alla sola figura di un leader. Nella Lega ha fatto di tutto, dal segretario di sezione a quello di circoscrizione, dal direttivo provinciale al responsabile enti locali. È stato un attivo consigliere provinciale e si è tirato indietro con coerenza dopo la mancata elezione in Regione. È vicino al nuovo Comitato del nord nato per volere di Bossi con l’intento di riportare in prima fila i temi storici del movimento.
Mirko Reto è imprenditore e sindaco di Casciago, già dal 2019 si era proposto per il ruolo ed è stato molto attivo su diverse partite politiche, non ultima la sfida per le amministrative a Varese. È uno di quelli che ha espresso diverse perplessità sul corso seguito dal partito negli ultimi tempi e che all’ultima assemblea di Saronno aveva chiesto una svolta programmatica e una maggiore attenzione alla militanza di base e alla democrazia interna.
L’identità da ritrovare
La sfida che attende il prossimo segretario sarà anche quella della ricostruzione di un’identità politica territoriale nel nome di un dibattito rimasto a lungo sottotraccia, fino a quando il partito faceva il pieno di voti, ma riemerso con decisione dopo l’ultimo, deludente, risultato elettorale dello scorso 25 settembre. A tal proposito ci sono da tenere in considerazione le richieste di una maggiore attenzione ai temi storici e identitari del nord (si veda l’iniziativa che fa capo a Bossi sul Comitato del Nord) e le questioni sollevate e probabilmente non del tutto sopite durante l’ultima assemblea provinciale a Saronno in particolare dall’ex deputato Matteo Bianchi.
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