Maltrattamenti alla moglie con metodo mafioso, a processo 54enne di Gela residente a Busto Arsizio
La moglie e vittima ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi che subiva dal 2003 anche dai famigliari del 54enne. La dda ha chiesto il rinvio a giudizio anche per le sorelle e la madre
Si tratta del secondo caso in Italia e richiama alla mente una vicenda clamorosa come l’omicidio di Lea Garofalo anche se questa volta la donna vittima di violenza è riuscita a salvarsi. Per un uomo di 54 anni, originario di Gela ma residente a Busto Arsizio, è stato richiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia con metodo mafioso.
La picchiava e la maltrattava con l’aiuto delle sorelle e nel farlo è stato accusato di aver utilizzato il metodo mafioso. Affiliato a Cosa Nostra e residente a Busto Arsizio dovrà affrontare il processo in Sicilia a causa del trasferimento del fascicolo, al termine di un’indagine condotta dalla Dda di Milano e dalla Procura di Caltanissetta.
L’uomo – riporta l’Ansa – è accusato, in concorso con le due sorelle e la madre, di aver maltrattato, picchiato e segregato in casa sua moglie, 48 enne, a partire dal 2003, tra Gela e Busto Arsizio. La donna, che ora collabora con la Giustizia e gode della protezione testimoni, è riuscita a chiedere aiuto dopo anni di vessazioni e minacce che il marito ha rivolto anche a suoi colleghi e conoscenti.
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