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I mercatini dell’avvento della comunità luterana di Caldana
Una tradizione ecumenica, visto che il ricavato sarà destinato alla mensa serale delle suore della riparazione di Varese per un pasto caldo a più di 250 bisognosi
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Il 26 novembre prossimo a Caldana la Comunità Luterana ha organizzato i mercatini d’avvento. Un’altra tradizione che si svolge da quando i membri di chiesa ne hanno memoria e che, negli ultimi 15 anni si è consolidata, ingrandendosi. Una tradizione ecumenica, visto che il ricavato sarà destinato alla mensa serale delle suore della riparazione di Varese per un pasto caldo a più di 250 bisognosi. Unica mensa serale in provincia. «Le Comunità luterane sparse in Italia sono fatte così: ci si incontra, si condivide, si lavora assieme, agendo a partire dai luoghi dove ci troviamo. In particolare per questa iniziativa della Comunità di Ispra-Varese, sostenuta dall’otto per mille alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia, il clima che si respira è di grande condivisione e impegno: durante tutto l’anno, grazie alla caparbietà di un gruppo di donne che si occupa di realizzare piccoli lavori fatti a mano; oppure grazie ai doni dei “waldkinder”; ed ancora grazie alla generosa collaborazione di tanti volontari che si occuperanno degli stand, prepareranno dolci tipici fatti in casa, o che dal prossimo giovedì, fino al giorno 26 novembre si incontreranno per realizzare le classiche corone d’avvento. È l’insieme che fa la differenza, quindi, che crea un clima di accoglienza, rispetto, impreziosito dal culto di condivisione previsto nel corso della giornata. Vi aspettiamo a Caldana, non mancate», spiegano gli organizzatori.
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L’evento del 26 arriva dopo il successo di un’altro importante appuntamento a metà fra fede e socialità: il 12 novembre scorso la “festa di San Martino” celebrata, come da lunga tradizione, in stile ecumenico: tra la comunità cattolica di lingua tedesca di Besozzo e quella Evangelica di Ispra-Varese. Dal 2017 le attività si svolgono a Caldana, non troppo distanti dal Lago Maggiore, e contano una diffusa e allegra partecipazione. La tradizione di origine tedesca, culmina con l’accensione di centinaia di lampioncini colorati che, illuminando i vicoli del borgo, vedono insieme adulti e bambini accompagnati da un gruppo di musicisti, oltre agli insegnanti della Scuola Europea, tutti intonando gli inni tradizionali. Culture che, incontrandosi, generano partecipazione: italiani, tedeschi, inglesi, olandesi e molti altri, in attesa dell’arrivo di San Martino sul suo cavallo, che da il via alla processione. Dopo aver percorso le vie del paese lombardo, la folla si raduna prima nella Chiesa Cattolica di Caldana. Viene rievocata, dopo la messa, la storia di San Martino, il soldato generoso che, per aiutare una persona a ripararsi dal freddo, divise in due il proprio mantello. Una rappresentazione messa in scena dai bambini della Scuola Europea. Quindi la folla si è incamminata fino al giardino della Comunità Evangelica di San Giovanni: lì, ai bimbi, è stato fatto omaggio di un brezel dolce, tipico pane di origine tedesca. E, per gli adulti, una tazza di vin brulé.
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