Processo contro Rosati e Montemurro, l’accusa chiede l’assoluzione
In primo grado erano state chieste condanne per 9 e 8 anni, oggi al processo d'appello l'accusa ha condiviso la tesi della difesa sull’inutilizzabilità degli atti
Il 21 settembre 2021 Antonio Rosati ed Enzo Montemurro, in primo grado, avevano ricevuto una condanna rispettivamente a 9 e 8 anni per reati tributari.
La vicenda riguardava le attività lavorative che i due, con altre persone, avevano nell’ambito delle cooperative presenti a Malpensa: l’inchiesta era iniziata nell’ottobre del 2014 con l’arresto di una serie di persone, tra cui gli stessi Rosati e Montemurro.
Oggi – venerdì 11 novembre 2022 – nell’udienza di appello, il Sostituto Procuratore Generale alla corte d’Appello del tribunale di Milano, Celestina Gravina, ha sostanzialmente riferito alla corte che condivide la tesi della difesa, ovvero l’inutilizzabilità degli atti, chiedendo quindi l’esclusione del fascicolo e la conseguente assoluzione degli imputati e la restituzione di tutti i beni sotto sequestro.
«C’è grande soddisfazione – spiega il difensore di Antonio Rosati, Stefano Amirante – perché accoglie il motivo centrale chiesto da noi. È un enorme passo avanti per la chiusura di questa vicenda. Il 12 dicembre proseguirà il dibattito e toccherà a noi parlare, ma a questo punto andremo a discutere aspettando la sentenza della Corte d’Appello che pensiamo possa essere di assoluzione».
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