A QuiBrescia.it «Diamo voce ai cittadini»

Intervista a Tita e Vittorio Prestini, direttore ed editore di QuiBrescia.it, il primo quotidiano online della provincia di Brescia

Generico 31 Oct 2022

In occasione dell’edizione 2022 diFestival Glocal, VareseNews ha deciso di fare una ricognizione sulla stampa locale lombarda, intervistando i direttori di diverse testate impegnate nel racconto delle comunità e dei territori.

Nato nel 1998, QuiBrescita.it è stato il primo quotidiano locale online della provincia bresciana e fin dalla sua fondazione è guidato dalla famiglia Prestini, il padre Tita direttore responsabile e il figlio Vittorio editore e coordinatore della redazione, composta da due giornalisti a tempo pieno, due part-time e alcuni collaboratori sul territorio.

Il giornale copre tutto il territorio della provincia di Brescia e alcuni territori limitrofi che per motivi geografici ed economici hanno strette interazioni con il Bresciano: Castiglione delle Stiviere, Sarnico, la zona del basso lago di Garda.

Com’è nato QuiBrescia?

«E’ nato perché secondo noi c’erano gli spazi per u quotidiano indipendente nella nostra città, dove l’informaizone era monopolizzata da due “corazzate”: BresciaOggi, del gruppo l’Arena di Verona, e il Giornale di Brescia che era la manifestazione editoriale dei poteri che contano nella nostra città, la ex Banca Lombarda e altri poteri legati alla Curia. C’era la necessità da dare un modello di informazione un po’ diverso. Abbiamo fatto questo progetto e da 24 anni lo portiamo avanti da soli.

Come sta andando il vostro giornale?

«Dal punto di vista degli accessi va molto bene. Il periodo Covid per noi è stato importante dal punto di vista del consolidamento, nel senso che come tutte le testate online abbiamo avuto un’impennata di accessi e il trend è rimasto più o meno a quei livelli anche con il cessare della pandemia. Dal punto di vista della raccolta pubblicitaria un po’ meno bene, andiamo a “break even” ma ancora non abbiamo un ritorno equivalente al numero delle visite».

Perché il giornalismo locale è una risorsa?

«Una risorsa perché la possibilità di trattare tematiche legate al territorio che spesso vengono trascurate dai media principali o dalle grandi testate nazionali. Crediamo che le testate locali debbano dare voce ai cittadini, entrare nei paesi, lavorare con il territorio. E solo le testate locali online possono farlo, anche per una questione di velocità del mezzo. Ti mandano una foto, verifichi, raccogli quattro battute e sei già online con la notizia. Cosa che ad esempio i quotidiani cartacei non possono fare.

E poi c’è questo contatto diretto con le persone. Le redazioni si sono aperte ai cittadini, ci mandano segnalazioni, video… è un bel modo per creare un interscambio con il territorio e anche per costruire la notizia “dal basso”».

Quale limite sta vivendo il giornalismo locale?

«Un limite è l’avvento dei social network che hanno tolto un po’ quello che era inizialmente la nostra forza, cioè quella di fare un po’ noi da social, ad esempio con i commenti alla notizia, cosa che i giornali tradizionali non si sognavano di fare, o con la condivisione di foto, segnalazioni ecc. Un altro limite è che non si riesce a collaborare con altre testate locali, ognuno guarda al suo orticello un po’ per quieto vivere e un po’ per questioni di bilancio e si fa fatica a cooperare. Poi c’è tutta la questione legata alle indicizzazioni, che non si capisce bene fino in fondo come funzionano, e non pensiamo che sia solo una questione di algoritmo».

Qual è, nel vostro giornale, la relazione tra il locale e il globale?

Lo spazio che diamo al non locale è limitato. Ci sono temi che per forza escono dal locale, come l’industria, l’economia, lo sport, ma noi cerchiamo di essere il più local possibile, siamo Brescita.it e parliamo del nostro territorio e di quelli comunque attigui.

Come vivete il rapporto con la vostra comunità di riferimento?

Cìè molto dialogo e siamo molto contenti di questo. Dopo vent’anni online la nostra comunità di riferimento ci riconosce, sanno che pubblichiamo le notizie in modo indipendente e il più trasparente possibile. Ci arrivano molte segnalazioni e input, soprattutto da cittadini, comitati, associazioni. In particolare dal territorio arrivano molte segnalazioni soprattutto di problemi ambientali che qui sono molti e hanno caratteristiche particolari.

Vittorio, torneresti mai al giornale cartaceo?

«Credo che non sia possibile, per l’impronta che ormai abbiamo e poi perché ci sono troppi vincoli. Anche per i lettori… no, non tornerei mai al cartaceo. Anche per quanto riguarda la modalità di lavoro della redazione, da noi non c’è un’organizzazione gerarchica, c’è un coordinatore ma la gerarchia è dettata da quanto uno è informato su una notizia. Questo secondo me è molto positivo».

Nella foto: l’editore e coordinatore di QuiBrescia.it Vittorio Prestini

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Pubblicato il 04 Novembre 2022
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