
Disarcionato dalla bici sul lungolago a Gavirate con la corda da funambolo, comincia il processo
Il giovane, oggi diciottenne, salvo per miracolo. Alla sbarra imputato un uomo per lesioni personali stradali gravissime

Il giro in bici sul lago e la caduta generata sembra da una corda lasciata appesa fra due alberi durante un’esercitazione, un gioco di equilibrismo. Quel fatto fece incrociare le dita per le condizioni di un ragazzo giovanissimo, non ancora maggiorenne, caduto al Lido di Gavirate nel pomeriggio di lunedì 17 maggio 2021: venne chiamata l’ambulanza, che lo portò al trauma center dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in gravi condizioni e dove il giovane rimase a lungo: ora si è ripreso ma ha ancora diverse problematiche legate alla deambulazione.

Per quei fatti oggi è imputata una persona – uno dei due ragazzi alle prese con la corda incriminata, una sorta di “fettuccia” su cui camminare sospesi – con l’accusa di “lesioni stradali“ dinanzi al giudice monocratico di Varese per un processo che si celebrerà con rito abbreviato il 27 aprile prossimo, a Varese.
La vittima di quella che a tutti gli affetti sembra una distrazione, una disattenzione per non aver rimosso la pericolosa corda, è un giovane oggi maggiorenne residente nel Vercellese arrivato coi parenti sul lago di Varese per una passeggiata in una giornata di svago trasformatasi in un attimo in un incubo. «Il ragazzo ha subito lesioni importanti, in particolare alla testa», ha spiegato il difensore di parte civile Daniele Pizzi che difende il giovane rimasto ferito per la corda lasciata ad un’altezza di un metro e settanta circa mentre stava in sella alla sua bici. Quanto viene contestato all’imputato è l’articolo 590 bis del codice penale, “lesioni personali stradali gravi o gravissime”: chiunque cagioni per colpa ad altri una lesione personale con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da tre mesi a un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime.
La corda legata fra due alberi e posizionata lungo la pista ciclabile “Lungolago Isola Virginia” a Gavirate è un attrezzo per “slackline” (un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico: il nome deriva dalla slackline, una fettuccia di poliestere o nylon tesa tra due punti sulla quale si cammina). Le indagini nell’immediatezza dei fatti vennero affidate al comando di polizia locale di Gavirate. Ora il processo, nel quale verranno accertate eventuali responsabilità.
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