Le nuove sfide della formazione al centro dell’incontro dei Rotary di Tradate e Alto Verbano

I club hanno ospitato Riccardo Comerio e Federico Visconti, rispettivamente presidente e rettore dell'Università Liuc di Castellanza e Giuseppe Carcano, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale

rotary liuc

Economia, tessuto imprenditoriale e nuove dinamiche del mondo del lavoro e della formazione al centro della recente riunione conviviale dei Rotary Laveno Luino “Alto Verbano” e di Tradate. Il 30 novembre scorso i club varesini hanno ospitato al ristorante Il Sole di Ranco, Riccardo Comerio e Federico Visconti, rispettivamente presidente e rettore dell’Università Liuc di Castellanza e Giuseppe Carcano, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. L’incontro è stato dedicato a “Il comportamento delle piccole e medie imprese del territorio di fronte ai nuovi scenari economici e la capacità di Liuc e del panorama scolastico di connettere i giovani con il mondo del lavoro”.

A fare gli onori di casa i presidenti territoriali dei club Rotary, Paolo Soattini (Alto Verbano) e Lucia Riboldi (Tradate). La serata è stata l’occasione per affrontare alcuni dei principali cambiamenti che il sistema economico locale e nazionale stanno attraversando e dai quali derivano necessariamente nuove sfide anche per chi segue e organizza la formazione dei più giovani. Dalla sostenibilità all’innovazione, dalle variabili internazionali alla finanza, i relatori hanno toccato gli aspetti che si intrecciano oggi con la preparazione scolastica e universitaria dei più giovani.

“Le sfide stanno crescendo di livello – ha sottolineato nel suo intervento il rettore Visconti portando il caso dell’ateneo castellanzese -. Le risposte devono essere di pari livello, se non superiori. Quindi si tratta di perseguire il progetto universitario nelle sue dimensioni costitutive: la didattica, la ricerca e la cosiddetta terza missione, che vede nella business school il suo elemento fondamentale. Guardando avanti, i cantieri di innovazione non mancano, a cominciare dalle attività che sono state avviate sul fronte dell’internazionalizzazione, delle soft skills, del family business, della circular economy, del business analitycs. Si tratta di continuare ad investire sul patrimonio intangibile. Del resto, quando un Ateneo smette di investire sulle “core activities”, non è più un Ateneo”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2022
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