Come progettare un impianto di riscaldamento
Un impianto di riscaldamento, quando deve essere rimodernato o costruito da zero, ha bisogno prima di uno schema e di una progettazione.
 
																			
                        
						
						
						
						Un impianto di riscaldamento, quando deve essere rimodernato o costruito da zero, ha bisogno prima di uno schema e di una progettazione. Oggi sono tante la ristrutturazione che si effettuano nei condomini e negli appartamenti, dove sono presenti impianti alimentati da una caldaia e dalla presenza di termosifoni, che stanno mettendo a nudo una serie di impianti che sono assolutamente fuorilegge.
Tra questi vediamo un uso di tubature che non sono termiche, ma anzi che tendono a disperdere il calore che viene rilasciato dall’acqua che li attraversa. Ciò capita perché non c’erano le caratteristiche dei materiali di cui oggi disponiamo. In aggiunta questi impianti molto vecchi riscaldano le pareti, ma arrivano poi freddi nei termosifoni.
Riscaldando le mura di casa si ha quindi una dispersione termica ed energetica con una maggiore problematica di danni strutturali. Infatti le pareti non possono e non devono subire questo tipo di alterazione delle temperature interne.
Oltre a questo nelle termoconduttore, essendo appunto vecchie, usate continuamente, ci sarà la presenza di molti depositi di calcare. Anche questo tende a diminuire la diffusione del calore e limita poi il passaggio dell’acqua. Una qualsiasi caldaia tende a rallentare il suo deflusso, ma poi per riscaldare ha bisogno di bruciare molto combustibile.
Le tipologie di impianti di riscaldamento
Per ridurre i consumi, ottimizzarli e poi per riuscire ad avere una buona temperatura in casa, non è escluso che ci sia bisogno di rifare l’impianto. Si deve quindi partire da una Progettazione di un impianto di riscaldamento affidandosi a dei professionisti che sono in grado di valutare quali sono le caratteristiche dell’abitazione.
Gli ambienti in casa possono avere perfino delle pessime disposizioni dei termosifoni che poi disperdono il calore invece che irradiarlo all’interno di un ambiente domestico. Ad ogni modo vediamo che esistono ben due tipologie di impianti di riscaldamento alimentati da una caldaia, vale a dire quelli che sono:
- Autonomi
- Centralizzati
Gli impianti di riscaldamento autonomi sono quelli che riguardano un unico ambiente, cioè una sola casa o appartamento. Qui il proprietario o gli utenti si occupano di gestire la manutenzione dell’impianto, si occupano di valutarne i consumi e qualsiasi spesa si deve fare per la sua gestione, ricade esclusivamente su un unico soggetto, cioè il proprietario.
Gli impianti centralizzati sono quelli che uniscono più abitazioni e sono alimentati da un’unica caldaia o impianto di riscaldamento che viene gestito da un amministratore o da un delegato. In questo caso le spese per la sua gestione vengono poi suddivise tra tutti i proprietari o affittuari delle unità abitative.
Schema, progetto e messa in opera
Una progettazione avviene sempre prima su carta. I professionisti che sono specializzati in questi impianti devono avere delle informazioni specifiche. Gli ambienti devono essere ben evidenziati, si deve sapere poi quale sia la metratura e in seguito si pensa al passaggio delle termocondutture.
Diciamo che ci sono delle caratteristiche strutturali, ma che sono poi unite anche a pannelli di controllo, gestione o regolazione e via dicendo. Non è uno scherzo fare un impianto di riscaldamento poiché oggi ci sono nuove normative da rispettare.
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