
Dal “repartino” di BTicino alle isole formative di Tigros, i progetti di inclusione crescono
Progetti che nascono per aiutare le persone con disabilità ad entrare nel mondo del lavoro e a conquistare una propria autonomia attraverso percorsi virtuosi per tutta la collettività

L’inclusione di lavoratori con disabilità attraverso progetti che prevedano la creazione di isole formative all’interno delle aziende non è una novità. Nel contesto attuale del mondo del lavoro riuscire però a portare avanti nel tempo questo tipo di percorsi non è scontato.

Sono dieci in provincia di Varese le realtà dove attualmente sono stati avviati progetti dedicati all’inserimento e alla formazione di persone che presentano una o più fragilità. Buone pratiche portate ad esempio, questa mattina, nel corso dell’incontro dedicato al Lavoro e al rilancio dei centri per l’impiego che si è tenuto a Villa Recalcati alla presenza dell’assessore regionale Melania Rizzoli. Tra queste il caso del “repartino“, un vero e proprio reparto all’interno degli stabilimenti BTicino dove in realtà si insegna molto più che “il mestiere”. Un altro caso è quello delle isole create all’interno dei Tigros di Gerenzano e Malnate dove le persone con disabilità possono avvicinarsi al lavoro nel mondo del commercio e della grande distribuzione. Di queste esperienze hanno parlato i responsabili delle risorse umane Giovanni Salavazza, per Tigros e Monica Toniolo per BTicino, sottolineandone la virtuosità e i buoni risultati in termini di occupabilità al termine dei percorsi che sono stati avviati.
Progetti che si collocano in un più ampio quadro di interventi messi in atto dalla Provincia di Varese per accompagnare nel mondo del lavoro le persone affette da disabilità. Oltre a quello delle isole formative che, come illustrato da Raffaella Cirillo permettono di «potenziare le capacità professionali ma anche personali e sociali grazie alla presenza costante di un tutor», da segnalare è il caso del “Progetto sociale al quadrato” che vede collaborare Provincia, imprese e cooperative di tipo B.
Un’occasione per trasformare un obbligo, quello di assunzione di lavoratori disabili, in opportunità per i lavoratori stessi e per la comunità: «Questo progetto rappresenta una sorta di applicazione più ampia delle attuali normative – ha spiegato Francesco Maresca, responsabile Settore Lavoro della Provincia di Varese -. Con questa logica i disabili anche nei casi più gravi, non sono inseriti direttamente in azienda ma in cooperative che stipulano con le aziende delle convenzioni e che hanno la preparazione adeguata per seguire l’inserimento lavorativo e, allo stesso tempo, offrono possibilità di collocare al meglio queste persone anche sulla base delle proprie attitudini, possibilità e caratteristiche». Sono nati su questa scia diversi percorsi interessanti come i progetti avviati con la cooperativa Naturcoop, presentati dal direttore Paolo Cova, per la cura del verde lungo le piste ciclabili del Lago di Varese o del parco di Volandia.
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