“Molestie sui luoghi di lavoro”: se ne è parlato a Luino con centinaia di giovani studenti
Al dibattito hanno partecipato un avvocato, un magistrato e uno psicologo. Con loro anche Cristina Riganti, presidente provinciale di Terziario Donna Confcommercio e Giacomo Cereghini, sceneggiatore e studente della scuola di cinema di Busto
Dopo Gallarate l’incontro volto a sensibilizzare e informare le nuove generazioni circa il tema delle molestie sui luoghi di lavoro – promosso dal Terzario Donna di Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Cinematografico Antonioni di Busto Arsizio – è arrivato anche a Luino.
L’obiettivo dell’evento, che ha visto la partecipazione di centinaia di studenti delle scuole superiori del territorio, è stato quello di raccontare e analizzare sotto tutti i punti di vista la molestia lavorativa, cercando di inquadrare il fenomeno per prevenirlo.
Ad aprire e chiudere l’incontro è stata Carla Mammone, del centro di formazione Aimos, che ha raccontato, interpretandole profondamente, storie vere di donne e uomini che hanno subito, in diverse forme e contesti, quelle che oggi vengono definite molestie lavorative. A queste è seguita la proiezione di “Le dita” : un cortometraggio realizzato dagli studenti della scuola di Cinema di Busto Arsizio che mostra, con estrema sensibilità, i vari aspetti del tema.
Ma “fino a dove arrivano lo scherzo, la battuta, il gioco e quando inizia la molestia“? A spiegarne di più è stata Nicoletta Guerrero, presidente sezione Gip Tribunale di Genova, che ha inoltre sostenuto che il fenomeno della molestia lavorativa è ancora troppo sommerso. Ad approfondirne gli aspetti piscologici è invece stata la psicanalista Alessandra Gabrielli: «Come emerso in questo cortometraggio ciò che si crea, difronte a una situazione ancora “non denunciabile”, è una forte ambiguità ed è in questo contesto che il molestatore si muove generando nelle vittime dubbio e confusione. Facendo credere a lei, o lui, di essere colpevole di aver indotto questa situazione, o di leggere in maniera eccessiva certi gesti. Il consiglio che vi do è che dovete sempre parlarne, non per forza con uno psicologo, ma parlatene, sempre, confrontatevi e condividete quello che sentite e provate».
Ad emergere in modo particolare – a partire dal cortometraggio dove si vede il giovane collega preso ad aiutare la ragazza vittima di molestie da parte dell'”anziano” datore di lavoro – è la questione generazionale.
«C’è stato sicuramente un grande salto generazionale – ha affermato Alessandro Munari, avvocato e presidente dell’Istituto Cinematografico Antonioni -. Rispetto alle persone della mia età questi ragazzi hanno una più spiccata sensibilità» e «questo – ha aggiunto la moderatrice Laura Campiglio, scrittrice della “scuderia” Mondadori – ci fa ben sperare nel futuro».
A confermalo è la consapevolezza degli interventi fatti dai giovani al dibattito «anche se – come ha spiegato un professore dell’Isis di Luino – questi casi non si verificano solo in un contesto lavorativo. Queste problematiche sono presenti anche a scuola molto più di quanto pensiamo. State attenti ragazzi che quello che a noi sembra una banalità può invece ferire l’altro».
«Con questo cortometraggio – ha aggiunto Cristina Riganti, presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Terziario Donna Confcommercio – volevamo raccontare una storia che fosse in grado, a sua volta, di raccontarne tante altre. Crediamo molto in quello che è il futuro dei ragazzi».
Ma come è nata la storia di Marta, protagonista del cortometraggio? «Ho semplicemente ascoltato diverse conferenze sul tema e sulla base di tutti i concetti espressi ho costruito la storia. Anche io sono convinto che ci sia un gap generazionale, noi giovani oggi siamo molto più attenti e sensibili. Ma dobbiamo continuare a parlarne perché il fatto che sia una questione che tendenzialmente non si affronta porta le vittime a nascondere gli accaduti , autocolpevolizzandosi» ha spiegato Giacomo Cereghini, sceneggiatore e studente della scuola di Cinema di Busto.
«A nome di tutta l’ammirazione ringrazio il Terziario donne, Confcommercio locale e tutte le realtà che hanno contributo alla realizzazione di questo evento» ha concluso la vicesindaca, nonchè professoressa dell’Isis Luino, Antonella Sonnessa.
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