Oltre 4 milioni di euro di fondi del PNRR per ridurre l’abbandono scolastico a 27 scuole del Varesotto
Il Ministero ha definito la distribuzione dei 500 milioni di euro a livello nazionale. Nel nostro paese il tasso di abbandono sfiora il 13%. Dirigenti impegnati a costruire un'offerta inclusiva
Sono fondi legati al piano Next Generation EU e, quindi, al PNRR. Mirano a potenziare l’offerta formativa delle scuole, dagli asili nido alle università, per ridurre progressivamente ed eliminare la dispersione scolastica e eliminare i divari tra i diversi territori quanto ad offerta agli studenti.
Dei 500 milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Istruzione, in Lombardia ne arriveranno quasi 58 milioni di cui oltre 4 destinati a 27 scuole della provincia di Varese, di queste 9 sono del ciclo primario.
Sono state scelte in base ad alcuni indicatori precisi: il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età 18-24 anni, il tasso di presenza della popolazione straniera, il tasso di popolazione priva di diploma di scuola secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, il tasso di famiglie con cinque o più componenti, calcolati dall’ISTAT in relazione all’ultima annualità disponibile, il numero di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione di riferimento. A questi se ne aggiunge un altro specifico della formazione: il tasso di fragilità degli apprendimenti, c.d. “dispersione implicita” (percentuale di studenti che in entrambe le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso), calcolato dall’INVALSI, pari o superiore all’8% del totale degli studenti in proporzione al numero di studentesse e studenti effettivamente frequentanti e il numero di studentesse e studenti iscritti nell’istituzione scolastica.
I principali obiettivi degli interventi attuati dalle istituzioni scolastiche sono il potenziamento delle competenze di base a partire dal primo ciclo, con particolare attenzione alle alunne e agli alunni, alle studentesse e agli studenti, che presentino fragilità negli apprendimenti, secondo un approccio di tipo preventivo dell’insuccesso scolastico, il contrasto alla dispersione scolastica, tramite un approccio globale e integrato che valorizzi la motivazione e i talenti di ogni allievo all’interno e all’esterno della scuola, in raccordo con le risorse del territorio, il miglioramento dell’approccio inclusivo della didattica curricolare ed extracurricolare delle istituzioni scolastiche in un’ottica di personalizzazione dell’apprendimento.
I nuovi importanti investimenti sulla scuola vanno a incidere su un punto dolente del sistema: in Italia il tasso di dispersione sfiora il 13%. Entro il 2030, tutti i paesi dell’Unione Europea dovranno abbassare la soglia al 9%.
I dirigenti sono chiamati a investire i fondi per costruire un’offerta extracurricolare che convinca i ragazzi a rimanere a scuola oltre l’orario curricolare. Un obiettivo decisamente molto ambizioso. Le scuole italiane, soprattutto le superiori, sono ospitate in edifici vecchi, con spazi poco accoglienti e inadatti a diventare centri di socialità.
Il nostro sistema, soprattutto superiore, è costruito su un tempo scuola al mattono e un tempo di studio individuale al pomeriggio con possibilità di avere esperienze personalizzate in autonomia.
La nuova offerta per prevenire la dispersione punterà a diminuire ulteriormente il tempo di autonomia dei ragazzi? Soprattutto alle superiori, dove i ragazzi sono più responsabili del proprio tempo, sarà possibile costruire un’offerta effettivamente allettante che invogli chi, a rischio dispersione, sopporta appena il clima scolastico?
I fondi arriveranno e si dovrà guardare con attenzione l’offerta che ciascuna realtà preparerà per migliorare le competenze e l’interessi dei giovani alla conoscenza.
La dirigente dell’Itet Daverio Casula di Varese Nicoletta Pizzato prevede che, appena terminati gli scrutini, si riunirà il team creato per impiegare al meglio i fondi in arrivo con il PNRR: « Appena conclusi gli scrutini, attiveremo il tavolo e coinvolgeremo anche la psicologa della scuola per evidenziare le criticità e le fragilità così da costruire percorsi attrattivi – spiega la dirigente – Punteremo su mentoring e orientamento».
La scuola estiva, voluta dal ministro nel 2020 dopo il lock down, non portò ai risultati attesi: dopo un lungo tempo passato in solitudine, in estate i giovani preferirono godersi le settimane in piena libertà mentre le scuole accolsero solo un numero ridotto di studenti con attività ludico ricreative. Un banco di prova che oggi potrebbe tornare utile per progettare una scuola più inclusiva.
Nel dettaglio i fondi destinati alle 27 scuole:
IC Arcisate 97.429 euro
Is Valceresio Bisuschio 161.447
Ipc Verri Busto A. 267.625
IC Pertini Busto A. 85.522
IC Alighieri Cassano M. 99.141
IS Facchinetti Castellanza 230.471
IC Castellanza 90.232
Ipc Falcone Gallarate 262.905
Is Ponti Gallarate 250.998
Iter Gadda Rosselli Gallarate 187.795
IC De Amicis Gallarate 106.564
Isis Stein Gavirate 167.358
Is Keynes di Gazzada 138.311
IC Parini di Gorla M. 92.432
Is Carlo Volontè di Luino 188.592
IC Giovanni XXIII Marchirolo 120.932
Ipsia Parma Saronno 263.512
ITIS Riva Saronno 183.129
Itc Zappa Saronno 160.204
Is Carlo Albero Dalla Chiesa Sesto 182.088
IC Moro Solbiate Olona 106.148
IC Da Vinci Somma 161.941
Is Don Milani Tradare 131.004
Is Einaudi Varese 243.735
Is Newton Varese 241.926
Itet Daverio Casula Varese 168.318
IC Don Rimoldi Varese 83.981
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