Telecom Italia: dalle origini ad oggi, la complicata storia della società

Telecom Italia non ha bisogno di grandi presentazioni: parliamo infatti di un vero e proprio colosso, della società di telecomunicazioni che nel nostro Paese ha fatto la storia

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Telecom Italia non ha bisogno di grandi presentazioni: parliamo infatti di un vero e proprio colosso, della società di telecomunicazioni che nel nostro Paese ha fatto la storia. Tra privatizzazioni, acquisizioni ed ingerenze politiche di varia natura, nel corso degli anni la Telecom ha dovuto affrontare diversi ostacoli che l’hanno modificata nel profondo portandola a perdere quasi tutto il suo valore. Ripercorriamo dunque insieme le tappe di questa evoluzione, a partire dalla privatizzazione di Telecom Italia fino ad arrivare ad oggi.

Dalla nascita di Telecom Italia alla privatizzazione

Come molti probabilmente sapranno, Telecom Italia nasce nel 1994 dalla fusione tra SIP e altre società del Gruppo Stet. Entro pochi anni però, e per la precisione nel 1997 in pieno Governo Prodi, avviene la privatizzazione. Alla presidenza della società c’era all’epoca Guido Rossi e dalla vendita del 35,26% del capitale societario il ministero del Tesoro ricava ben 26 miliardi delle vecchie lire. Parliamo insomma di un’operazione che ha fruttato parecchio alle casse dello Stato, determinando dei cambiamenti radicali per quanto riguarda l’assetto dell’azienda.

Lo stesso anno, Telecom Italia sbarca in Borsa e tra i maggiori azionisti figurano diversi istituti di credito, oltre alla famiglia Agnelli. L’anno successivo alla privatizzazione arriva in Telecom Italia un nuovo amministratore delegato: Franco Bernabè.

L’Opa di Colaninno

Un ulteriore fase per Telecom Italia si apre nel 1999, quando Roberto Colaninno lancia un’offerta pubblica di acquisto su tutte le azioni della società tramite la Tecnost. Da qui ha inizio un periodo decisamente complicato, che termina con l’annuncio da parte di Olivetti di aver superato il 50% di adesioni, il che significa che l’Opa si può considerare riuscita. Il 28 giugno 1999 Colaninno diventa ufficialmente il nuovo Presidente ed Amministratore Delegato di Telecom Italia.

L’era di Tronchetti Provera in Telecom

Un’altra importantissima fase per la società di telecomunicazioni ha avuto inizio nel 2001 ed è ricordata ancora oggi come l’epoca di Tronchetti Provera. Insieme alla famiglia Benetton, l’imprenditore acquista da Bell la quota di controllo di Olivetti, che a sua volta come abbiamo visto possiede più del 50% delle quote di Telecom. Con questa operazione dunque, inizia l’epoca Provera Telecom che proseguirà fino al 2006. Nel 2005 Telecom lancia un’Opa su TIM e si raggiunge la fusione delle sue società. Qualche anno più tardi, Tronchetti Provera testimonia in aula in occasione dello scandalo Telecom-Sismi, confermando la propria estraneità ai fatti.

Il problema del debito e il ritorno di Guido Rossi

Le eccessive intromissioni politiche e le voci su un presunto progetto di scorporo della rete infrastrutturale di Tim spingono Tronchetti Provera a dare le proprie dimissioni da Presidente di Telecom. Una decisione che ha colto di sorpresa un po’ tutti ma che si è rivelata, con il senno di poi, alquanto lungimirante ed intelligente. Le cose infatti stavano iniziando a prendere una brutta piega all’interno della società. Nel 2006 torna dunque Guido Rossi alla presidenza.

Gli spagnoli e i francesi alla guida di Telecom

Guido Rossi resiste ben poco, perché già nel 2007 Telecom Italia appare in crisi per via dell’eccessivo debito. Il nuovo azionista della società diventa la Telco, con il 23%. Nel 2015 subentra quindi il gruppo francese Vivendi, che nel 2016 diventa il maggior azionista.

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Pubblicato il 24 Gennaio 2023
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