
All’ospedale Niguarda di Milano effettuati 14 trapianti d’organo in nove giorni
In particolare, due sono stati resi possibili grazie a “donatori a cuore fermo”, di cui uno in ECMO (circolazione extracorporea)

(foto dell’Asst Grande ospedale Niguarda)
È un inizio d’anno da record per l’Ospedale Niguarda di Milano, dove in soli 10 giorni sono stati eseguiti ben 14 trapianti d’organo, 9 di fegato e 5 di rene. Due sono stati resi possibili grazie a “donatori a cuore fermo” (DCD), di cui uno in ECMO (circolazione extracorporea), con procedure molto complesse che non possono essere eseguite in tutti i centri.

Nel caso del trapianto di fegato, inoltre, l’impegno profuso da tutta la grande macchina dei trapianti è “doppio”. In questi casi infatti, devono attivarsi due équipe diverse, una che si occupa del prelievo dell’organo, che può avvenire anche in altre strutture ospedaliere, e una che invece esegue il trapianto.
«L’Ospedale Niguarda è riuscito in questa grande e complessa impresa, – commenta Luciano De Carlis, Direttore del Niguarda Transplant Center – un risultato così importante è stato raggiunto grazie al lavoro integrato di équipe specialistiche, tecnologie di ultima generazione e laboratori accreditati secondo standard internazionali. In particolare, l’innovazione tecnologica, apportata grazie alle macchine da perfusione, consente di migliorare la salute dell’organo, rigenerandone le riserve energetiche, e di prolungarne il tempo di ischemia di modo da ottimizzare così anche le tempistiche del trapianto. Si tratta di una tecnologia applicata per la prima volta in Italia proprio presso il nostro ospedale nel 2015 e oggi ampiamente utilizzata e diffusa».
Niguarda è uno dei principali centri trapianti italiani sia per volumi di attività che per il grado di specializzazione. È uno dei pochi centri in Lombardia a effettuare trapianti per quasi tutti gli organi (cuore, pancreas, rene, fegato), senza dimenticare i trapianti di tessuti e cellule (come per esempio le cornee).
I numeri di questi giorni raccontano del grande sforzo organizzativo, dell’attenzione, della professionalità e della competenza dei tanti operatori coinvolti nella realizzazione di un trapianto, un lavoro di squadra complesso che richiede molto impegno e dedizione. Un’impresa corale che permette di salvare tante vite e che inizia con un bellissimo gesto di solidarietà: la scelta di donare.
L’Italia, da questo punto di vista, festeggia proprio in questi giorni un bellissimo risultato. Per la prima volta, infatti, le donazioni di organi hanno superato quota 1.800 in un anno (2022), con un significativo incremento anche dei trapianti: 3.887, il secondo miglior risultato di sempre.
«Un trapianto, prima di tutto, ha bisogno di qualcuno che abbia scelto di donare i propri organi – sottolinea Marco Bosio, Direttore Generale del Niguarda – e il mio grazie e il mio pensiero quindi vanno prima di tutto ai donatori e alle loro famiglie. Grazie poi a tutti i chirurghi, anestesisti, internisti, tecnici di laboratorio, infermieri, operatori del trasporto, personale impegnato nel coordinamento e nel prelievo degli organi, oltre 100 persone, per aver contribuito alla crescita di uno dei progressi più straordinari non solo della terapia, ma anche della solidarietà umana».
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