Angelo Bonelli davanti al termovalorizzatore di Neutalia: “La Regione dichiari Busto zona ad alta crisi ambientale”
Verdi e Sinistra Italiana hanno scelto il termovalorizzatore di Borsano per la campagna elettorale. Dopo aver incontrato i comitati locali il portavoce nazionale
L’alleanza Verdi e Sinistra Italiana ha scelto il termovalorizzatore di Neutalia per indire una conferenza stampa sulla situazione ambientale della zona del Basso Varesotto, insieme ai candidati della zona per il Consiglio regionale a sostegno di Pierfrancesco Majorino. Insieme al portavoce nazionale Angelo Bonelli, infatti, erano presenti anche Paolo Carlesso di Fagnano Olona, Maurizio Cremascoli di Cislago e il capolista Massimiliano Balestrero di Varese.
Bonelli, dopo aver ascoltato il quadro della situazione dipinto da Stefano Marchionna e dal comitato No Inceneritore, ha brevemente incontrato la stampa: «L’area di Busto è tra le più inquinate. C’è uno studio che la indica tra le prime 19 più inquinate per emissioni di polveri sottili. Ha anche un altro record per il consumo di suolo. Qui è stata messa in atto una vera e propria rapina e un aggressione ambientale che va fermata. Bisogna dare una risposta alla popolazione che fa fatica ad ottenerle dalla politica locale e regionale. La brughiera che viene mangiata da Malpensa, boschi rasi al suolo per far passare autostrade. Se io fossi stato presidente della Regione avrei ordinato un’indagine epidemiologica seria, avrei dichiarato quest’area ad alta crisi ambientale mettendo in atto tutti quesgli strumenti utili a tutelare la salute delle persone».
Bonelli ha anche accolto l’appello del comitato che da anni cerca di porre il tema dell’inquinamento causato dalla combustione dei rifiuti al centro del dibattito così come la questione della salute, chiedendo a gran voce un’indagine epidemiologica: «Sono mesi che l’amministrazione comunale ci dice che la farà ma poi preferisce sempre discutere di altro – hanno detto i presenti -. Ci serve un aiuto per bypassare la politica locale che non ci ascolta e ci tratta come visionari e rompiscatole». Il deputato ha risposto che porterà il caso in aula per chiedere spiegazioni.
A dare manforte ci hanno pensato Carlesso e Balestrero: «Una mala gestione di questo impianto durata 40 anni ha creato ricadute ambientali sui cittadini della zona. Gli incidenti e le perdite economiche sono le conseguenze più visibili. Basti pensare che il mio comune, Fagnano Olona, ha perso 600 mila euro avendo solo il 3% della società Accam che fino a poco tempo fa gestiva questo impianto. La nuova società non ha portato, fino ad oggi, alcuna miglioria. Restano i soliti problemi con l’aggiunta del fatto che adesso il controllo pubblico è ancora minore» – ha detto Carlesso.
Per Balestrero, infine, è chiaro che «questo è un territorio vasto che va tutelato. Consumo suolo, opere viabilistiche, masterplan di Malpensa, logistica che invade sono alcuni dei problemi che lo affliggono. Poi c’è la tutela sanitaria che va implementata partendo da una valutazione seria. Non bastano alcune centraline per poter dire che abbiamo la situazione sotto controllo. Quello che vediamo è uno sviluppo senza criterio».
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