Busto Arsizio, la dipendente infedele di Agesp ammette: “Ero in difficoltà economiche”

La cinquantenne arrestata lo scorso 19 gennaio è stata interrogata dal gip di Busto Arsizio. Avrebbe ammesso ogni addebito tra le lacrime

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È stata interrogata oggi, venerdì, l’ormai ex-dipendente di Agesp, addetta allo scassettamento dei parcometri, accusata di peculato dalla Procura di Busto Arsizio. Avrebbe ammesso tutto tra le lacrime spiegando che l’avrebbe fatto perchè era in difficoltà economiche e aveva bisogno di soldi.

Così si è giustificata davanti al giudice per le indagini preliminari la donna arrestata lo scorso 19 gennaio con l’accusa di aver manomesso i parcometri pubblici della città per tenersi i resti di chi pagava per un posto auto sulle “strisce blu”, intascandosi così decine di migliaia di euro.

L’interrogatorio, alla presenza del suo difensore, è durato quattro ore durante le quali ha ricostruito l’intera vicenda che la vede coinvolta. Avrebbe raccontato di aver iniziato a sottrarre i resti dei parcometri da prima del 2022, anche se in misura minore, poi quando ha scoperto la possibilità di acquistare il tastierino che modificava i dati del software che gestisce le colonnine, avrebbe perso ogni remora.

La cinquantenne, che è ancora agli arresti domiciliari, a questo punto potrebbe ottenere un ammorbidimento della misura cautelare anche perchè la municipalizzata avrebbe già provveduto al licenziamento.

La dipendente di Agesp arrestata dieci anni fa denunciò i colleghi che rubavano dalle casse della piscina

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Febbraio 2023
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