Busto Arsizio ricorda i Giuliani e Dalmati con gli occhi dei ragazzi di oggi
I ragazzi del liceo Candiani hanno proposto alcune soluzioni architettoniche per riqualificare la piazza dedicata al prete che aiutò i giuliani e dalmati a Busto mentre gli alunni delle Prandina hanno ricostruito la storia di una foiba
Il Giorno del Ricordo a Busto Arsizio, istituito nel 2004 per ricordare la tragedia delle Foibe e degli esuli giuliani e dalmati costretti ad abbandonare le loro terre dopo i trattati di Parigi del ’47, è da sempre molto sentito. Da qualche anno, grazie anche al Tavolo della memoria che mette insieme scuole, amministrazione e associazioni, vengono organizzate iniziative che coinvolgono gli studenti.
Anche quest’anno la commemorazione ha visto protagonisti i ragazzi a partire dai più piccoli delle scuole medie Prandina fino ai loro colleghi del liceo Crespi e del liceo Candiani. Dopo la messa mattutina nella chiesa di Borsano e il rituale passaggio davanti alla statua di San Biagio nella piazzetta dedicata a don Emerico Ceci, autorità, associazioni e studenti si sono dati appuntamento all’interno dell’aula Ali della Libertà di piazza Trento e Trieste per ascoltare la ricostruzione della vita del parroco che aiutò, negli anni ’60, tanti giuliani e dalmati arrivati a Busto Arsizio dalla diaspora a trovare un lavoro e ad integrarsi con il resto della città.
La figura di questo parroco, anche lui arrivato dalle terre istriane, è rimasta sotto traccia per molti anni per poi essere celebrata tra le Pietre Vive della città con una targa in sua memoria proprio a ridosso del villaggio Giuliani e Dalmati di Borsano, un piccolo quartiere realizzato in quegli anni dall’amministrazione del sindaco Gianpietro Rossi. I ragazzi del liceo Crespi hanno ripreso il filo del racconto parlando anche del suo periodo prima dell’arrivo a Busto.
Il liceo Candiani ha partecipato alla commemorazione con due progetti, uno teatrale che ha ripercorso la morte violenta di Norma Cossetto, simbolo della tragedia degli infoibamenti di italiani da parte dei partigiani jugoslavi, e l’altro architettonico per una riqualificazione della piazzetta dedicata al parroco istriano.
La mattinata si è conclusa con la presentazione della nuova stele al parco di via Ugo Foscolo, dedicato l’anno scorso a Norma Cossetto. I ragazzi della scuola Prandina hanno fatto un lavoro di ricostruzione con la mappa delle foibe e un qr code che rimanda ad un video su You Tube (che potete vedere in cima all’articolo) che ricostruisce la foiba di Villa Surani dove vennero trovati i corpi di 26 italiani tra i quali anche quello della Cossetto.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.