Come decidere se continuare a migliorare qualcosa o cambiare completamente approccio e ricominciare?
Nelle piccole e grandi cose della vita, la scelta, tra continuare a migliorare una certa situazione oppure ripartire in un modo completamente diverso, si presenta spesso e sotto forme diverse. Essere capaci di prendere la decisione giusta non è per niente facile e fa la differenza
“La vita è la somma di tutte le nostre scelte” scriveva Albert Camus, dalle cose più semplici e quotidiane a quelle più fondamentali. Nello sport, cambio il modo in cui colpisco la pallina da golf o da tennis? Nell’alimentazione, cambio dieta o stile di vita alimentare? Nelle automobili, ibrida/elettrica o in sharing? Cambio ruolo o azienda e settore? Trasloco in una nuova casa o cambio città? Mi apro a nuove frequentazioni o inizio una vita da nomade digitale? Insisto con cure farmacologiche e psicologiche o cambio religione?
Nel contesto lavorativo ci sono dilemmi strategici come quello di continuare a migliorare l’efficienza di una fabbrica, di un processo, del servizio ai clienti, di organizzazione del lavoro e degli uffici oppure saltare su una curva di apprendimento diversa cambiando modello di business, scegliendo nuove tecnologie di produzione, nuovi paesi in cui aprire le sedi, perfino aprirsi a collaborazioni e partnership con i concorrenti.
Come si fa a decidere? Di seguito alcune prospettive utili per affrontare questo tipo di decisione.
Soppesare i pro e i contro di ciascuna opzione
Consideriamo la quantità di tempo e le risorse necessarie per migliorare la situazione esistente, rispetto a partire da zero e i potenziali vantaggi di ciascuna opzione. Se l’esistente potesse essere migliorato in modo rapido e con risorse limitate, allora potrebbe essere l’opzione migliore. Quali sono le opportunità e i rischi. Alla luce delle esperienze ad oggi, quale nuovo ruolo posso realisticamente avere per influenzare il risultato? Tuttavia, se riteniamo che migliorare l’esistenze sia probabilmente poco efficace o inefficiente, rispetto agli obiettivi a breve e medio termine, iniziare da zero potrebbe essere l’opzione migliore, magari con una preliminare sperimentazione, se possibile.
Modelli decisionali
La nostra analisi empirica iniziale può essere arricchita con un modello di processo decisionale che come l’Analytic Hierarchy Process (AHP). Questo modello comporta la scomposizione di una decisione nelle sue componenti e l’assegnazione di pesi a ciascuna parte per determinare l’importanza complessiva di ciascun fattore. Questo può aiutare a identificare i fattori più importanti in una decisione e garantire che tutti siano presi in considerazione. Anche il lavoro dello psicologo vincitore del premio Nobel Daniel Kahneman può tornare utile. Kahneman si concentra sui bias cognitivi che possono influenzare il processo decisionale, come l’euristica della disponibilità e il bias di conferma. Comprendendo questi pregiudizi, possiamo riconoscere meglio quando stanno influenzando le nostre decisioni e prendere decisioni più informate. L’euristica della disponibilità può portarci a sopravvalutare l’importanza delle informazioni facilmente accessibili o memorizzabili. Questo può portarci a prendere decisioni basate su informazioni incomplete o imprecise. Il pregiudizio di conferma può portarci a cercare informazioni che confermano le nostre convinzioni esistenti e ignorare le informazioni che le contraddicono. Questo può portarci a prendere decisioni che non si basano sull’intera gamma di informazioni disponibili. Per superarli è utile considerare tutte le parti interessate e la voce di una terza parte esterna.
Stakeholder
È importante considerare il potenziale impatto di una decisione su tutte le parti interessate prima di prendere una decisione. Gli impatti dipenderanno dalla decisione specifica. Alcuni possono trarre vantaggio da una decisione, mentre altri potrebbero perderci. Bisognerebbe garantire che la decisione sia giusta ed equa per tutti i soggetti coinvolti. Il seguente esempio illustra questa dimensione. In una famiglia che considera di trasferirsi in una nuova città per sostenere la carriera di un adulto, ci sarà il vantaggio economico per il singolo e l’intera famiglia e anche un impatto potenziale negativo sulle relazioni e sulle opportunità degli altri membri. Cosa scegliere? È una decisione difficile da prendere, che comporta soppesare i potenziali impatti su tutti i membri della famiglia e garantire che tutti siano ascoltati e rispettati. La decisione dovrebbe essere basata sui bisogni e sugli obiettivi specifici della famiglia.
Terze parti
Una persona esterna al processo decisionale può essere una risorsa preziosa quando si prende una decisione che comporta un cambiamento importante. Può essere un professionista, come uno psicologo o un consulente esperto di cambiamento, o un amico che non ha paura di dirci quello che non ci piace sentire. Può aiutare a identificare i potenziali rischi e benefici di una decisione, oltre a fornire indicazioni su come gestire al meglio la transizione. Può aiutare a garantire che tutte le parti interessate siano ascoltate genuinamente e rispettate durante tutto il processo.
Essere aperti a nuove idee e prospettive
Le decisioni dovrebbero essere basate su fatti e dati, e quante più informazioni possibili; tuttavia, ci sono elementi emozionali che possono inglobare molte informazioni qualitative, difficilmente quantificabili, soprattutto in relazione alle conseguenze delle opzioni considerate. Un fattore discriminante, infine, è la capacità di adattarsi e imparare velocemente. Se è alta, allora i vantaggi potenziali potranno essere realizzati più rapidamente e in modo completo. Bisogna sapersi fidare del proprio istinto, valutando quanto ogni opzione considerata sia in linea con i propri valori e obiettivi. Alcune citazioni ci possono essere di guida e ispirazione.
“L’uomo non può prendere due sentieri alla volta”, proverbio africano.
“Molti fallimenti nella vita sono di persone che non si rendono conto di quanto fossero vicine al successo quando hanno rinunciato”, Thomas Edison.
“Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino”, Susanna Tamaro.
“Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure”, Nelson Mandela.
Buone scelte, buona vita a tutti.
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