Provenzi: “Vivo già a Varese”
Intervista al nuovo direttore de La Prealpina. "È un giornale autorevole e lavorerò per sviluppare maggiori sinergie tra carta e digitale"
"Ho già preso casa in centro Varese per conoscere meglio la città. Sono proprio nel cuore della movida e la prima impressione è davvero buona, mi sembra più aperta della mia Bergamo".
Da oggi Paolo Provenzi è il nuovo direttore de La Prealpina. Quarantasette anni, single, bergamasco doc, ha alle spalle una lunga carriera tra tv e carta stampata.
«Ho iniziato a vent’anni a Bergamo Tv, del gruppo dell’Eco. Poi sono passato a seguire la cronaca giudiziaria per il Giorno dove sono rimasto cinque anni e quindi di nuovo alla televisione in Unica Lombardia seguendo Bergamo e successivamente assumendo la direzione di tele Unica e tele Valtellina. Da lì di nuovo un impegno in cronaca nella carta stampata nel quotidiano Il nuovo giornale di Bergamo. Dal 2002 ho assunto la direzione».
Come sei arrivato a La Prealpina?
«È stato un percorso lungo perché l’editore ha avuto molti contatti con diversi professionisti. Alla fine sono stato scelto perché il mandato principale è quello di sviluppare sempre maggiori sinergie tra la carta e l’online. Nella scelta deve aver pesato la mia esperienza multimediale».
Cosa pensi del giornale?
«Il quotidiano cartaceo ha una grande autorevolezza e non ha bisogno di particolari interventi. All’inizio mi dedicherò principalmente al lavoro organizzativo e alla conoscenza del territorio. Successivamente potrò dedicarmi a sviluppare quanto richiesto dall’editore in merito alla piattorma digitale. Del resto oggi non è pensabile fare editoria prescindendo da tutti i nuovi formati. Perciò lavoreremo molto sul versante dei video e dell’online in generale».
Come vivi questo cambiamento dopo tanti anni di professione?
«Arrivo a Varese per una sfida professionale, ma anche per una scelta di vita. Mi piace il cambiamento e ho anche la fortuna di potermi muovere con maggiore facilità di chi ha famiglia. Vivo con passione e con il cuore il mio lavoro. Questi sono gli ingredienti essenziali per chi fa il nostro lavoro».
Che messaggio vuoi dare alla redazione?
«Alla base di qualsiasi notizia, dietro c’è un giornalista e da questo dipende la qualità della notizia stessa. Per questo c’è sempre bisogno di una buona motivazione per fare questo lavoro. Con uno spirito così si possono raggiungere anche obiettivi difficili».
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