Caravati boccia la proposta del Nuoto Club sulla piscina
L'ex vicesindaco ha seguito la vicenda negli ultimi anni. "Non hanno programmato bene la loro attività, per questo hanno debiti"
«Resistere, resistere, resistere! Oltre alle Termopili, in tempi relativamente recenti, qualcun altro ha urlato questo slogan ed ha avuto poca fortuna!». L’ex vicesindaco Paolo Caravati usa l’ironia pungente per commentare l’assemblea del Nuoto Club. Ironia pungente e maliziosa non impedisce a Caravati di fare un’analisi più articolata dello sport, parte da lontano nel guardare alla crisi del Nuoto Club: «Le urla di guerra, la mistificazione della realtà, non servono per raggiungere degli obiettivi seguendo un percorso già molto compromesso. A me personalmente (non rappresento l’amministrazione) dispiace perchè, come uomo di sport, quando vedo una società sportiva che sta languendo e si dibatte nei problemi delle risorse è come se vedessi un film che ho visto troppo spesso. In Italia lo sport non ha neppure un Ministero e le risorse deve reperirle dove può: una volta era la schedina che finanziava tutte le federazioni, poi la crisi del totocalcio diede inizio alle difficoltà economiche nelle quali si dibattono tutt’ora tutte le Federazioni Sportive. Il C.O.N.I. riesce ad intervenire sullo sport di alto livello ma a quello di base, alle varie scuole, chi pensa? Le associazioni sportive dilettantistiche trovano le risorse dalle varie scuole di sport o dai loro soci che praticano o, più semplicemente, amano lo sport e che possono permettersi di pagare una quota sociale. Comunque, proprio per questa scarsezza di risorse, le Associazioni sportive devono programmare tutta la loro attività (diffusione e pratica dello sport e attività agonistica) con la massima attenzione ai loro bilanci, senza confidare in entrate aleatorie che non sono dovute ma solo concesse a seconda delle possibilità di qualcuno che ne può avere interesse. Gli Enti locali non sovvenzionano le attività sportive ma concedono contributi in casi particolari (partecipazione a gare importanti, manifestazioni, successi di rilievo, ecc.). Ciò premesso, la vicenda del Nuoto Club mi sembra che si stia svolgendo, da qualche anno, fuori dai binari corretti. E’ successo che un bel giorno i dirigenti dell’associazione sportiva si sono presentati in Comune per chiedere un aiuto economico in quanto il loro bilancio aveva un passivo pesante. Il sindaco -conoscendo la mia carriera sportiva e la mia buona predisposizione verso le associazioni sportive – mi ha chiesto di interessarmi della vicenda.Ho illustrato ai dirigenti del Nuoto Club il mio pensiero così come ho esposto più sopra e, dopo aver parlato con il Sindaco e l’Assessore allo Sport, abbiamo deciso di aiutare la società con un contributo eccezionale di € 20.000. Tuttavia ho voluto sottolineare, sin da allora, che era necessario che la società sportiva operasse per riportare il suo bilancio in pareggio e che trovasse un giusto equilibrio tra le entrate della scuola nuoto e le uscite per l’attività agonistica».
Sforzo vano, se è vero che il Comune ha dovuto concedere «altri due contributi di € 20.000». Fino al 2010, quando la crisi è esplosa: «Dopo l’ultimo contributo, abbiamo dovuto avvertire che l’amministrazione non sarebbe più intervenuta se non con un contributo ordinario che non avrebbe
superato il massimo di € 5.000. Da ciò è nato un protocollo d’intesa nel quale l’amministrazione comunale confermava il proprio sostegno all’attività del N.C. con un contributo da stabilirsi (non oltre € 5.000, come è sempre stato chiarito) e il N.C. avrebbe ceduto la scuola Nuoto ad A.M.S.C. previo accordo economico. A questo punto iniziano a sorgere gli equivoci».
«Il debito del N.C. continua a salire fino a raggiungere una cifra di rilievo. Da calcoli effettuati da AMSC (non sono il "vangelo" ma ritengo che siano assai precisi) non risulta affatto che, negli ultimi anni, la scuola nuoto abbia avuto utili di entità tale da coprire i costi di altre attività, prima di tutte l’attività agonistica.A.M.S.C. è sollecitata dagli organi societari a definire il credito vantato nei confronti del Nuoto Club che, anzichè ricercare soluzioni, insiste nelle proprie posizioni e pretende che tutti gli enti coinvolti si comportino come vuole il, continuando ad elargire contributi
alla società che, per altro, non cessa di usufruire dei servizi (spazi acqua). Questa posizione è, palesemente, inaccettabile! La situazione attuale è la seguente: Nuoto Club Gallarate non si sogna neppure di programmare il pagamento del debito nei confronti di A.M.S.C., anzi, da quanto mi è stato riferito da un Dirigente, si rifiuteranno di pagare il residuo (e continueranno ad utilizzare la piscina). A.M.S.C, pur avendo dato al Comune, sia pure informalmente, la disponibilità a concedere un contributo a, N.C., deve continuare nella procedura giudiziaria per il recupero forzoso del suo credito. Ma c’è una novità: il N.C. è pronto ad assumere la gestione della piscina. Personalmente ne sarei lieto ma bisognerebbe prima conoscere quali potrebbero essere le normali garanzie finanziarie oltre ad avere la certezza che al pubblico saranno sempre riservati tutti gli spazi che ha attualmente. Mi sorge un dubbio: come potrà fare la società sportiva a dare garanzie finanziarie se non riesce a pagare poco più di € 100.000? E’ una vicenda assurda; basata solo sulle pretese infondate di chi vuole avere ciò che non è suo, di chi pretende che l’unica ragione giusta sia la propria, di chi vorrebbe essere trattato in modo differente da tutti gli altri.
Non si riesce a capire (ma si intuisce molto bene) perchè tutte le azioni di protesta sono avvenute in questi tempi, vicino alle elezioni amministrative, e non prima, quando i dirigenti ben conoscevano quali sarebbero stati gli interventi a loro favore del Comune e di A.M.S.C.
Ed allora sarebbe più efficace che ci fosse una predisposizione a voler trovare una soluzione non basata su pregiudizi: N.C. deve capire che non può comandare in casa d’altri e pretendere di non pagare i propri debiti e A.M.S.C. deve capire che una società sportiva, come N.C., deve essere aiutata anche in considerazione dell’utilizzo degli spazi acqua in orari che non hanno una grande affluenza di pubblico. Resistere, resistere, resistere….. non porterà a niente se non alla fine del
Nuoto Club Gallarate. Tanto meno saranno utili i coinvolgimenti politici che saranno solo strumentalizzati dalle forze politiche che, ne sono certo, se si trovassero al governo della Città, si comporterebbero tutte nello stesso modo!»
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