Corruzione internazionale e frode fiscale, assolti Fabrizio Iseni e cinque imprenditori
L'imprenditore delle cliniche era stato condannato in primo grado a 3 anni e 10 mesi per una vicenda che riguardava il suo ruolo di console onorario della Costa d'Avorio. Assolti anche 5 imprenditori
L’imprenditore lonatese proprietario delle cliniche del Gruppo Iseni, Fabrizio Iseni, è stato assolto dai reati di frode fiscale e false fatturazioni insieme agli imprenditori coimputati per corruzione internazionale dalla Corte d’Appello di Milano. La sentenza dei giudici milanesi, che ricalca la richiesta della stessa Procura Generale, ribalta la condanna a 3 anni e 10 mesi inflitta dal Tribunale di Busto Arsizio in primo grado nel novembre del 2017.
La vicenda risale al 2015 quando la Procura di Busto Arsizio aprì un fascicolo in seguito ad una verifica fiscale eseguita dalla Guardia di Finanza sui conti del gruppo che gestisce alcune cliniche. Secondo l’ipotesi iniziale l’imprenditore lonatese, all’epoca console onorario della Costa d’Avorio, sarebbe stato corrotto da alcuni imprenditori della zona in cambio della promozione dei rispettivi marchi nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, giustificando le dazioni di danaro (si parlava di circa due milioni di euro) come consulenze. Le principali accuse per Iseni erano di frode fiscale e false fatturazioni mentre per gli imprenditori erano di corruzione internazionale.
I legali degli imputati sarebbero riusciti a dimostrare che l’attività di console onorario e quella di consulente non sarebbero in conflitto e che il ruolo di promozione degli affari in Africa del gruppo di imprenditori fosse lecito. La Corte d’Appello ha accolto la tesi difensiva e ha assolto tutti gli imputati dai reati contestati perchè il fatto non sussiste mentre per un capo d’imputazione nei confronti di Iseni perchè non costituisce reato.
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