“Papà in arrivo”: un punto di vista maschile sulla gravidanza
Lo scrittore gallaratese Mario Pasta pubblica con Rossini editore il "diario semiserio di un marito in gravidanza" sull'attesa di diventare padre
Come vivono i papà l’attesa di diventare genitori? Una possibile risposta è racchiusa tra le pagine di “Papà in arrivo” (Rossini editore), il nuovo libro di Mario Pasta, autore gallaratese di saggi e romanzi che questa volta, eccezionalmente, scrive in prima persona, facendo della sua personale attesa di diventare padre un racconto che è il “diario semiserio di un marito in gravidanza”, come si legge nel sottotitolo.
“Un testo capace di far sorridere, con aneddoti anche scanzonati e divertenti – spiega – ma che, nel contempo, si presta ad essere veicolo di riflessione tanto sui temi di gravidanza e paternità, quanto sull’intera gamma di questioni pratiche ed emozionali con cui l’esperienza ci ha travolto”.
L’aspetto distintivo del lavoro è il punto di vista maschile: sulle future mamme, quasi mamme e neo-mamme si può trovare una vasta produzione. E anche dal punto di vista più strettamente scientifico e persino storico della gravidanza la letteratura è abbondante, ma sul diventare padre i testi dono davvero pochi. Tanto he manca nelle librerie, anche virtuali, una sezione dedicata alla paternità. Così “Papà in arrivo” lo si trova ad andar bene e se c’è, nello scaffale genitorialità, oppure nella sezione biografie, puericultura o perfino humor.
Si perché un libro che comincia con un affidabile uomo in giacca e cravatta che, appresa la notizia dell’imminente paternità, si ritrova in terrazzo in mutande con le pantofole di lei, la futura mamma, un po’ fa sorridere. Come fa sorridere leggere che per riacquistare un tono si infili in doccia con tutta la valigetta. L’ha presa bene!
“Il momento dell’attesa è fondamentale anche per i papà, io almeno l’ho vissuto con grande trepidazione – racconta Pasta – Sono convinto invece del valore dell’approfondimento di questi temi attraverso il punto di vista di un uomo, un marito, un emozionato papà in arrivo”.
“Per ovvie ragioni, soprattutto all’inizio, il ruolo della mamma è fondamentale, prevalente e nessuno vuole sminuire – precisa l’autore – ma ci siamo anche noi papà e siamo partecipi. Almeno, io lo sono“.
Così il diario personale dell’esperienza fortissima dell’attesa del primo figlio è diventato con il tempo un libro. Con il tempo: “Mia figlia oggi ha 4 anni – racconta l’autore – ho iniziato a scrivere il diario durante la gravidanza di mia moglie per fissare momenti indelebili della nostra storia personale che possono però essere spunto per ragionare sulla paternità e sull’impatto che ha sulla vita, sulla psicologia e anche sul rapporto di coppia“.
Il diario è stato quindi rivisto e corretto per diventare un libro, senza trascurare aneddoti, tappe fisiche di crescita del pancione (proprio come succede nei libri dedicati alle mamme) e soprattutto tante emozioni.
Dall’introduzione di “Papà in arrivo”, con riferimento alle emozioni:
“E questa è proprio forte, quasi violenta. Aspettavo da una vita e tante volte mi sono chiesto come sarebbe successo, quando, quale sarebbe stata la mia reazione. E ci ho pensato così tanto che credevo di poter prevedere i miei comportamenti, le mie parole. Le mie sensazioni. E invece mi sono scontrato con la sorpresa, con un disorientamento profondo. Ritrovandomi affascinato ma stordito.
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