Le scuole Rezzara di Busto Arsizio organizzano un incontro online aperto a tutti per prevenire l’uso di stupefacenti
Organizzato dalle Scuole Rezzara di Busto, si terrà giovedì 25 febbraio alle 21.15 su piattaforma Zoom. Centrale la testimonianza del dottor Federico Samaden, una volta in cura e oggi direttore di un istituto professionale
Giovedì 25 febbraio, alle 21.15, le Scuole Rezzara di Busto Arsizio propongono l’incontro online, trasmesso sulla piattaforma Zoom, dal titolo “Sono forse io il custode di mio fratello? Essere adulti responsabili di fronte alla seduzione degli stupefacenti” attraverso la testimonianza del dottor Federico Samaden.
Si tratta di un problema che può essere percepito come lontano ma che, invece, rimane tanto attuale da dover essere riconosciuto e contrastato; nel tempo sono cambiate le modalità, ma non il potere seduttivo degli stupefacenti e le devastanti conseguenze esistenziali, psicologiche e mediche sui soggetti che ne fanno uso.
Come trattare un fenomeno a cui i giovani sono sempre più esposti? È la domanda a cui cercherà di rispondere il dottor Samaden che ha attraversato in prima persona il fenomeno della tossicodipendenza e ora spende la vita per aiutare i ragazzi a non intraprendere quella stessa strada. «Fondamentale, nel suo percorso, il periodo di cura vissuto all’interno della comunità di San Patrignano, che si è trasformato nel tempo in una collaborazione fattiva. Oggi Samaden è direttore di un istituto professionale della provincia autonoma di Trento ed è quotidianamente in contatto con centinaia di ragazzi, famiglie ed educatori di ogni condizione. Il suo contributo vuole essere un aiuto a tutti gli adulti che sono impegnati nella grande e delicata missione dell’educazione» ci raccontano dalle Rezzara.
«In questo quadro le responsabilità sono diffuse – ha affermato Gianni Bianchi, preside del liceo scientifico Blaise Pascal -, ma quello che più ci preme è la domanda sulla posizione degli adulti, di fronte ai ragazzi che sono esposti e sottoposti a più di un invito pericoloso in tantissimi ambienti, da internet ai rapporti sociali».
«Un sondaggio del 2019 in alcune scuole milanesi – prosegue Bianchi – diceva che oltre il 70% delle famiglie e degli insegnanti conoscevano il problema e lo ritenevano serio, ma che questo non riguardava nessuno tra i ragazzi con cui erano direttamente in contatto. Lo stesso sondaggio, fatto in forma anonima ai ragazzi, riproduceva la stessa cifra ma in forma inversa: cioè il 70% degli alunni aveva provato almeno una volta una sostanza psicotropa».
Il link dell’incontro (aperto al pubblico) e le credenziali di accesso: ID riunione: 886 8524 5672 e passcode: 146596.
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