Viggiù e la campagna vaccinale, dai 90 positivi di febbraio ai 10 di maggio
Nel paese della Valceresio raggiunta l’immunità di gregge. Ats lancia i vax day per vaccinare le fasce 60-79 anni dei paesi sotto ai 3.000 abitanti
Dieci positivi nel corso dell’intero mese di maggio, di cui 5 guariti, contro i 90 di febbraio.
E degli ultimi positivi 7 non erano vaccinati mentre gli altri tre hanno un decorso non grave tanto che «per nessun soggetto si è reso necessario il ricovero».
È la fotografia che Ats Insubria offre per analizzare il paese di confine fra i primi – assieme a Bollate, Mede e Castrezzato – a venir inerito nella zona rossa regionale («fascia», spiegò il governatore Fontana).
Ma qui è diverso, perché alla decisione di blindare i confini comunali sono seguite due azioni fondamentali, e tutte su base volontaria quindi legate al forte spirito di responsabilità determinato dalle scelte individuali accompagnate da quelle proposte dalle istituzioni: prima lo screening con tamponi molecolari, per isolare le varianti, e poi la vaccinazione di massa.
Una risposta importante che ha assicurato l’immunità di gregge come risulta dagli ultimi dati regionali disponibili, che si attesta al 72,31% di vaccinati con la prima dose, percentuale un soffio più bassa per quanti hanno ricevuto anche la seconda.
Hanno raccolto l’invito alla vaccinazione massiva impostata da Ats Insubria l’83% degli over 65 a cui è stato somministrato il siero Moderna. L’adesione del target 18-65 anni – vaccinato Astrazeneca – è stata pari al 73% con seconde dosi secondo le tempistiche previste dai protocolli sanitari per ciascuna tipologia di vaccino (28 giorni Moderna – 78 giorni Astrazeneca).
Nella popolazione vaccinata non si sono verificati eventi avversi. Già a seguito della somministrazione della prima dose, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’ATS Insubria ha registrato una marcata contrazione nella diffusione del virus: sono necessarie circa 3 settimane per lo sviluppo di una immunità efficace contro l’infezione dopo la prima dose.
ATS Insubria auspica «che possa essere favorevolmente raccolto l’invito riservato ai soggetti della fascia di età 60-79 anni».
Nei fine settimana del 5-6 e 12-13 giugno, ATS Insubria ha convocato i residenti per questa fascia d’età. L’iniziativa, promossa da Regione Lombardia in collaborazione con ANCI, si propone di ampliare la copertura vaccinale di questa categoria in alcuni particolari territori, sebbene la media regionale sia già molto buona (raggiunta il 78,3% della popolazione sopra i sessant’anni).
Il piano prevede il coinvolgimento di comuni con un numero di abitanti inferiore a 3.000 che presentano una percentuale di residenti over 60 non vaccinati superiore a 21,7%.
Da fine giugno, il portale di Poste permetterà di modificare la data del richiamo
I sindaci dei Comuni coinvolti, sotto il coordinamento di ANCI, inviteranno i propri concittadini tra i 60 e i 79 anni a recarsi presso l’hub vaccinale aderendo alla campagna. E’ sufficiente presentarsi nel giorno e nel luogo stabiliti muniti di Carta di Identità, Codice fiscale e Tessera Sanitaria. Non bisogna essersi già prenotati sul portale regionale o aver avuto il Covid negli ultimi 90 giorni.
Verrà somministrato il vaccino AstraZeneca, ad eccezione dei casi in cui il cittadino risulti non idoneo a tale tipologia.
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