Nove domande sull’ospedale unico Gallarate-Busto
Le pone il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, in vista della commissione congiunta tra Comune di Gallarate e di Busto, prevista per mercoledì 7 luglio
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, sul dibattito (ri)apertosi sull’ospedale unico Gallarate-Busto, che sarà al centro di una commissione congiunta tra Comune di Gallarate e di Busto, mercoledì 7 luglio
Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto
– dopo avere assistito alle riunione della commissione consiliare “Nuovo Ospedale” del 28 giugno 2021, e del consiglio comunale di Busto Arsizio del 29 giugno 2021, che ha espresso parere favorevole alla deroga al “dibattito pubblico”, previsto dalla Legge 50/2016;
– dopo avere letto sulla stampa degli esiti della commissione consiliare “Capigruppo – Pianificazione Territoriale – Welfare” di Gallarate del 1 luglio 2021;
– in vista della commissione congiunta Busto A.- Gallarate del 7 luglio, in cui il Direttore Generale Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi e il Direttore Generale dell’ASST Valle Olona Eugenio Porfido illustreranno il progetto di massima del nuovo ospedale;
prova
– sgomento, per la disinvoltura con cui la maggioranza del consiglio comunale di Busto Arsizio, sostenuta da Busto al Centro, ha assentito all’estromissione della cittadinanza dal processo decisionale in merito al futuro del sistema sanitario territoriale;
– sconcerto perché, a due anni e mezzo dalla delibera regionale XI/1166 del 21/01/2019 di “Promozione dell’accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale Busto Arsizio-Gallarate”, scaduta nel gennaio del 2020, i sindaci dei comuni di Busto Arsizio e Gallarate, che dovrebbero far parte del “comitato dell’accordo” istituito allo scopo, paiono all’oscuro di una qualsivoglia ipotesi progettuale;
– indignazione, per la pochezza delle argomentazioni a favore dell’ospedale unico della maggioranza di Busto Arsizio, oltre che della minoranza di Busto al Centro, sostanzialmente riconducibili a problemi logistici e di comfort dei ricoverati, che con ogni probabilità potrebbero trovare soluzioni alternative alla costruzione di un nuovo ospedale, o all’unanime volontà dei primari millantata dal sindaco Antonelli;
– preoccupazione, perché l’ipotesi dell’ospedale unico ha portato finora solo alla chiusura e all’accorpamento di reparti negli attuali ospedali, e il trascinarsi di questa idea non può che favorire l’ulteriore ridimensionamento e dequalificazione dei servizi sanitari pubblici esistenti, a vantaggio delle strutture private;
– incredulità per il disinteresse degli amministratori locali nell’avanzare proposte realistiche sull’uso dei fondi PNRR da destinare all’assistenza sanitaria territoriale, alle case di comunità (strutture in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e potrà ospitare anche assistenti sociali) e agli ospedali di comunità (strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve e destinate a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata);
auspica che, nel corso della commissione congiunta Busto-Gallarate del 7 luglio,
qualcuno darà risposta a queste semplici domande:
1) Quale modello architettonico è previsto per il nuovo ospedale? Secondo quali criteri è stato scelto? In che modo, a quali condizioni e con quali ricadute ambientali tale modello può trovare spazio nell’area prescelta di Beata Giuliana?
2) Perché la Valutazione Ambientale Strategica si è fermata all’atto di avvio del procedimento, pubblicato il 31/01/2019?
3) Per il nuovo ospedale si parla, oggi, di una spesa di 500 milioni di Euro. A quanto ammontano, effettivamente, i costi previsti? In che modo sono stati quantificati?
4) Quali sono le prestazioni sanitarie previste nella nuova struttura che, a parere dei proponenti l’ospedale unico, non possono trovare spazio nelle strutture attuali? E’ stata valutata, in alternativa alla costruzione di un nuovo ospedale, la ristrutturazione degli ospedali esistenti e l’eventuale ampliamento dell’Ospedale di Busto Arsizio, secondo un’analisi costi-benefici?
5) In che modo sono state valutate le ricadute sul servizio sanitario territoriale della riduzione dei posti letto, dai 952 delle attuali strutture ai 725 del nuovo ospedale, prospettata nel “Documento preliminare alla progettazione …” redatto in data 28 novembre 2019 dall’ASST Valle Olona?
6) Premesso che i fondi PNRR non possono essere utilizzati per la costruzione di un nuovo ospedale, in che modo e con quali tempistiche Regione Lombardia intende accedere a tali fondi per migliorare il sistema sanitario nel territorio dell’ASST Valle Olona? In che modo tale previsione di utilizzo è legata alla realizzazione del nuovo ospedale?
7) Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli ha riferito, nel corso della riunione del consiglio comunale del 29 giugno 2021, che Regione Lombardia ha accantonato, al di là delle risorse PNRR, i fondi necessari per la costruzione del nuovo ospedale.
Ma ciò non trova rispondenza né nella DGR 21 gennaio 2019 – n. XI/1166 di “Promozione dell’accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale Busto Arsizio-Gallarate” (i fondi qui previsti sono da destinarsi per delibera CIPE ad “adeguamento alla normativa di prevenzione degli incendi, adeguamento sismico delle strutture sanitarie, ammodernamento tecnologico”), né nella DGR 3 marzo 2021 – n. XI/4385 “Determinazioni in ordine agli indirizzi di programmazione per gli investimenti in sanità per il periodo 2021-2028” (i fondi indicati, senza vincolo alcuno, sono riconducibili al PNRR e non sono perciò utilizzabili per la costruzione di un nuovo ospedale).
E’ possibile sapere con quale atto di Regione Lombardia sono stati accantonati questi fondi?
8) Se i soldi non ci sono, che tipo di speculazioni immobiliari si prospettano sulle aree degli attuali ospedali?
9) Regione Lombardia ha chiesto la deroga al dibattito pubblico, ottenendo il parere positivo dal consiglio comunale di Busto Arsizio, perché la tempistica di questa innovativa forma di partecipazione sarebbe incompatibile con i vincoli temporali richiesti dall’accesso ai fondi PNRR. Qual è il cronoprogramma previsto per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma, per la progettazione e per la realizzazione dell’ospedale unico?
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