Il Pil è cresciuto del 6,5%. Per il 2022 si prevede un + 4%
Sul futuro pesano il protrarsi della pandemia e il caro energia
Le stime dell’Istat confermano che nel 2021 il Pil (Prodotto interno lordo) è cresciuto del 6,5%, recuperando gran parte della caduta registrata nel 2020. Una crescita resa possibile dalla ripresa dell’economia mondiale a cui, secondo il Mef, bisogna sommare le vigorose azioni di sostegno a imprese e famiglie attuate dal Governo e dal successo della campagna di vaccinazione e delle altre misure di controllo dell’epidemia da Covid-19.
SOLO LA FRANCIA HA FATTO MEGLIO
A fine 2021, l’economia italiana resta inferiore di appena mezzo punto percentuale rispetto ai livelli pre-pandemici. Tra le quattro principali economie dell’eurozona, solo la Francia ha fatto meglio, sia nel confronto con i livelli di fine 2019 (+0,9%), sia nella crescita 2021 (7%).
L’Istat ha comunicato che l’incremento del PIL nel 4° trimestre è dovuto all’aumento del valore aggiunto sia nei servizi che nell’industria (a fronte di una diminuzione nell’agricoltura). Secondo Paolo Mameli, senior economist della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, «i servizi sono stati la ragione principale del rallentamento rispetto ai trimestri centrali dell’anno. Mentre il contributo dell’industria dovrebbe essere risultato vicino a quello dei mesi precedenti».
Dal lato della domanda il comunicato-stampa dell’Istat riporta che c’è stato un apporto positivo della domanda interna (al lordo delle scorte), mentre il commercio estero ha frenato il Pil. «Ciò non è sorprendente, – spiega Mameli – in quanto i dati mensili sul commercio di beni mostrano che le importazioni stanno aumentando a un ritmo più veloce delle esportazioni. In ogni caso, dal lato della domanda domestica, pensiamo che gli investimenti delle imprese possano essere cresciuti a un ritmo più sostenuto dei consumi delle famiglie, frenati dalla minore spesa per servizi aggregativi, nonché da un iniziale impatto dello shock energetico».
PANDEMIA E CARO ENERGIA
La recrudescenza della pandemia sta causando un temporaneo rallentamento dell’attività di alcuni settori economici e il caro energia è un indubbio fattore di rischio. Tuttavia, il quadro epidemico nazionale è in fase di miglioramento e il Governo è intervenuto per attutire il rialzo dei prezzi di gas ed elettricità su imprese e famiglie.
L’impatto espansivo della politica di bilancio continuerà a far sentire i suoi effetti anche nel corso di quest’anno e a si aggiungerà l’effetto iniziale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Pur non sottovalutando i fattori di incertezza che sussistono a livello internazionale, l’obiettivo del Governo resta quello di conseguire nel 2022 una crescita del Pil superiore al 4 per cento.
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