Insegnare la lingua e la cultura italiane agli stranieri, all’Insubria torna il corso Filis

Tre mesi di lezioni e esami interamente online per diventare formatori certificati e lavorare in Italia o all’estero; iscrizioni entro l’11 marzo

Gianmarco gaspari

Insegnare la lingua e la cultura italiane agli stranieri richiede competenze specifiche e una buona dose di passione. Lo sanno bene Gianmarco Gaspari ed Elisabetta Moneta Mazza, rispettivamente direttore e coordinatrice del corso Filis, il più longevo corso di alta formazione dell’Università dell’Insubria, che presenta la sua XXII edizione.

Il corso Filis, Formatori interculturali di lingua italiana per stranieri, è dedicato a chi lavora o vuole lavorare, in Italia e all’estero, nel campo dell’insegnamento della lingua e della cultura italiane ed è da tempo completamente online, con lezioni videoregistrate disponibili senza limiti di orario ed esami fissati a distanza: una scelta avvenuta ben prima della pandemia, per facilitare la massima partecipazione.

La formula si è dimostrata vincente: in ventuno edizioni hanno partecipato più di 900 studenti, provenienti da diverse regioni d’Italia e anche dall’estero, che hanno conseguito il certificato Filis. Gli sbocchi professionali sono vari: enti locali, amministrazioni, associazioni pubbliche e private, cooperative, scuole di lingua, corsi serali, corsi di formazione professionale. Il Filis è aperto anche agli insegnanti che operano all’interno delle istituzioni scolastiche.

Spiega Elisabetta Moneta Mazza, docente di Antropologia della comunicazione all’Università dell’Insubria e coordinatrice didattica del corso: «Vogliamo formare figure professionali con un profilo specifico per l’insegnamento linguistico interculturale, in grado di trasmettere le competenze comunicativa e relazionali che permettono una comunicazione efficace in lingua italiana. In questo modo potrà essere facilitato a straniere e stranieri che vivono in Italia l’inserimento nel sistema scolastico e nella vita professionale e sociale del paese. Il nostro scopo è porre le basi per un’interazione efficace tra persone appartenenti a realtà culturali differenti. Non basta parlare una lingua, bisogna anche parlare la sua cultura».

Aggiunge Gianmarco Gaspari, docente di Letteratura italiana all’Università dell’Insubria e direttore del corso: «La pluralità delle culture si esprime attraverso le varietà linguistiche e sono le pratiche culturali a legittimare l’uso di una lingua. Consentire e coadiuvare l’acquisizione della nostra lingua vuol dire in primo luogo far sì che i nuovi parlanti possano riconoscere nell’italiano un mezzo di costruzione di conoscenza. La lingua è al tempo stesso forza creatrice di legami sociali, e vettore di mediazione per eccellenza».

Tra i docenti del corso anche il professor Flavio Santi, scrittore e poeta, vincitore del Premio Viareggio 2021 per la poesia e docente di Lingua italiana all’Università dell’Insubria, che afferma: «Società sempre più complesse e interconnesse pongono sfide sempre più articolate e affascinanti. Tutto passa per la lingua, che è l’ossigeno che respiriamo, il nostro orizzonte passato, presente e futuro. Il corso Filis dà gli strumenti più aggiornati per essere all’altezza di tutto questo».

Il corso Filis base fa parte di un programma di più larga portata, il Progetto Filis, nato allo scopo di promuovere conoscenze e competenze nel campo dell’intercultura, non solo tra gli studenti dell’Università dell’Insubria, ma anche tra un più vasto pubblico, al di fuori dell’ambito locale. L’offerta formativa comprende anche il master Filis, arrivato all’XI edizione, e giornate di studio dedicate al dialogo interreligioso. Sono previsti, per questo semestre, anche tre webinar sull’ecologia interculturale, con la partecipazione di studiosi di varie discipline.

Per il corso di alta formazione Filis sono disponibili 90 posti, aperti a chiunque abbia un diploma di scuola superiore. Il periodo di svolgimento è marzo, aprile e maggio, con esame finale online a giugno. Le lezioni sono videoregistrate ed accessibili in qualunque momento della giornata, è richiesta la consegna di elaborati, sempre a distanza. I materiali di studio e di approfondimento sono disponibili in rete.  Il superamento dell’esame comporta il certificato Filis e 6 crediti formativi universitari.

Le iscrizioni sono aperte fino all’11 marzo alle ore 12, la quota di partecipazione è di 240 euro più 32 euro di tasse.

Per altre info: www.uninsubria.it/corso-filis, filis@uninsubria.it.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2022
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