
Cassani: “Casermone di Gallarate inadatto ai profughi dell’Ucraina, sosteniamo le famiglie”
Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani boccia l'ipotesi di realizzare un centro di accoglienza nel Casermone di viale Milano: "Chi pensa di farlo forse non ha visto chi sta scappando"

«Chi pensa di usare il Casermone forse non ha visto chi sta scappando: sono tutte donne con bambini e usare spazi così ampi non è il posto giusto». È questo quello che pensa il sindaco di Gallarate Andrea Cassani sull’ipotesi di realizzare un centro di accoglienza nella ex base aeronautica di viale Milano.

Da questa idea nasce anche una proposta: «I soldi che lo Stato dà alle cooperative per ospitare profughi -dice Cassani- vanno riconosciuti alle famiglie che hanno deciso in modo disinteressato e misericordioso. A Gallarate sono già 40 famiglie che hanno deciso di accogliere e questo mi riempie di orgoglio. Così se lo Stato dà 28 euro per ogni profugo a chi tratta in modo massivo è giusto riconoscerli anche alle famiglie».
Il primo cittadino è anche contrario all’idea di realizzare lì una struttura sanitaria di transito. «Con i tamponi rapidi non c’è bisogno di restare lì dentro per 24 ore -commenta-. Se è struttura per esami medici e tamponi bene, ma pensare di spendere milioni di euro di risorse pubbliche per un mega-CAS no».
E in vista del sopralluogo previsto per giovedì mattina non è detto che Cassani ci sarà. «Ho scoperto oggi che c’è un sopralluogo, ho già un impegno. Devo valutare, devo vedere se riesco ad esserci».
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