I rifiuti del campeggio di Azzate non hanno inquinato il Lago di Varese
Lo si legge nella relazione presentata ieri dal Comitato di Coordinamento dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per il risanamento del lago. Ma all'interno dell'area la situazione è ancora critica
C’è una notizia positiva nel grande caos che coinvolge l’ ex camping Sette Laghi di Azzate: i rifiuti che giacciono da mesi sul terreno, non hanno contaminato (per ora) né il Lago, né la costa.
Almeno questo è quello che è emerso dalla relazione del Comitato di Coordinamento dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per il risanamento del Lago di Varese. L’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo ha annunciato, nella riunione di ieri, lunedì 30 maggio, a partire dal 2 luglio il Lago di Varese ritornerà balneabile nei punti della Schiranna e di Bodio Lomnago. Ma la relazione conteneva anche altre informazioni: “per quanto riguarda il campeggio di Azzate – si legge – dopo le informazioni ricevute da ARPA, Comune di Azzate e da ATS, la segreteria tecnica dell’Aqst ha riferito che non emergono evidenze di particolari criticità dal punto di vista ambientale, con riferimento all’inquinamento delle acque e delle sponde”.
I resti delle casette, triturati e abbandonati dall’azienda che avrebbe dovuto invece rimuoverli e smaltirli correttamente, potrebbero aver contaminato il terreno, ma a stabilirlo saranno le verifiche sul campo degli esperti; il Lago al momento, invece, ha scampato il pericolo. Una magra consolazione, ma resta pur sempre una buona notizia.
Per quanto riguarda invece l’inchiesta sul campeggio la situazione è ancora tutta in evoluzione: ormai è noto che sul caso indaga la direzione distrettuale antimafia che dovrà stabilire anche quale ruolo abbia avuto il primo curatore fallimentare che ha affidato i lavori di sgombero ad una azienda che di fatto non li ha eseguiti e se ne è andata, a incarico formalmente concluso, lasciano uno scempio.
Nel frattempo il Comune di Azzate ha avviato un procedimento amministrativo nei confronti di tutti i soggetti che hanno operato nell’ultimo periodo, dal momento della vendita all’asta del campeggio in poi. L’apertura del procedimento riguarda quindi il curatore fallimentare, la società che avrebbe dovuto eseguire i lavori, il direttore dei lavori e la società che avrebbe dovuto portare via l’amianto.
Il Comune di Azzate sta anche cercando un tecnico specializzato in progettazione ed esecuzione di interventi di risanamento ambientale e discariche abusive che possa seguire il caso e le operazioni di bonifica, al momento ancora ferme.
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