Dopo il Bangladesh l’Uzbekistan, l’export bustocco guarda a oriente

Dopo il Bangladesh, l’Uzbekistan. Continuando nella mission verso mercati di difficile penetrazione, Ceam ospiterà a Busto Arsizio (22-26 maggio) una Delegazione di selezionati imprenditori tessili caucasici in una fase congiunturale difficile non solo per il settore. Infatti, le esportazioni sono complessivamente diminuite del 21%, attestandosi a 1.506 milioni di euro mentre in Italia la domanda di macchine tessili ha ceduto il 27% rispetto al 2008 e la debolezza del mercato interno è testimoniata anche dal calo delle importazioni
(-32%), pari a 359 milioni. Ma è l’intera domanda mondiale di macchine tessili che ha risentito della crisi economica e della frenata degli investimenti: i costruttori tedeschi hanno chiuso il 2009 con un calo
dell’export pari al 40%, i giapponesi del 50% e gli Svizzeri del 39%. L’importante evento è stato programmato in collaborazione con ICE, l’Istituto Commercio Estero che sostiene economicamente l’iniziativa di un comparto al vertice della meccanica strumentale. L’articolata azione prevede la presentazione delle aziendec consorziate in un apposito workshop mentre un pomeriggio sarà dedicato agli incontri B2B per analizzare le opportunità di investimento in un Paese che riserva al settore tessile molta
attenzione e con una mano d’opera che l’Italia ha contribuito a formare. Il successo dell’iniziativa è confermato anche dalla partecipazione di 10 aziende meccanotessili che converranno a Busto Arsizio da altre province oltre a mirate visite ad aziende produttrici di tessuto per verificare realtà e prospettive settoriali. Un’opportunità concreta per le industrie ancora blindate da una crisi di non facile soluzione e aggravata da un ricorso al credito di complessa realizzazione.