Bonifica dell’ex camping a spese del curatore fallimentare, “E Azzate perde 400 mila euro”
I gruppi di opposizione tornano alla carica: "È accaduto quello che temevamo: sfumato l’intero credito che il Comune vantava alla luce del fallimento"
La decisione del Tar sul campeggio di Azzate fa svanire dalle casse del Comune 400 mila euro.
Sarà infatti il curatore fallimentare a dover rimuovere i rifiuti dall’ex campeggio di Azzate, un’operazione che ha ormai dei costi elevatissimi, quantificabili attorno al milione di euro; per procedere alla rimozione delle casette e delle roulotte, ormai ridotte in macerie, spesso ricoperte dalla vegetazione, il curatore fallimentare utilizzerà il denaro ottenuto dai proventi dell’asta dell’ex camping Sette Laghi. Se le cose fossero andate diversamente i soldi ricavati dall’asta, 1.110.000 euro, sarebbero stati suddivisi tra i vari creditori dell’ex cooperativa, tra cui appunto, il Comune di Azzate, al quale spettavano 400 mila euro.
Per i gruppi di opposizione, “Insieme per Azzate” e “Azzate in Valbossa”, una situazione che si sarebbe potuta evitare con una gestione diversa della complessa vicenda che è finita anche sotto la lente della Direzione Distrettuale Antimafia.
«Quel che avevamo paventato nel mese di marzo si è purtroppo tramutato in realtà – si legge in un comunicato firmato dai consiglieri Raffaele Simone, Antonio Triveri, Carlo Arioli e Marco Leoni– . In qualità di consiglieri comunali dei gruppi “Insieme per Azzate” e “Azzate in Valbossa” non avevamo chiesto a caso le dimissioni del sindaco Gianmario Bernasconi, ritenendo con grande senso di responsabilità che la gravità e la complessità della situazione dell’ex campeggio Sette Laghi di Azzate imponesse la presenza di una figura – come quella di un commissario prefettizio – super partes e soprattutto tale da garantire massima competenza e totale trasparenza.
Ebbene, dopo che la nostra accorata esortazione è rimasta purtroppo inascoltata (respinta anche ufficialmente dalla maggioranza nel corso del consiglio comunale del 31 marzo 2022), ecco che ora arriva il Tar a decretare quel che temevamo, cioè che vengono a perdersi oltre 400mila euro, ovvero l’intero credito che il Comune di Azzate vantava alla luce del fallimento e che ora dovrà invece essere utilizzato dalla curatela fallimentare per la bonifica dell’area imposta appunto dal Tar. Se si fosse agito per tempo – continuano i consiglieri di minoranza -, prima che quell’area fosse sommersa di rifiuti a causa di una demolizione scriteriata, e non soltanto dopo che il caso è diventato oggetto dell’inchiesta televisiva di “Striscia la Notizia”, con ogni probabilità sarebbe stato possibile preservare almeno una parte di quel credito. Dunque, superficialità e inadeguatezza hanno assunto le fattezze di un gravissimo danno per le casse del Comune e quindi per le tasche dei cittadini azzatesi».
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