Frana di Pasqua, una relazione del 2004 l’aveva prevista
Gli abitanti dell'unica abitazione evacuata non ne sarebbero stati mai informati ma il sindaco Prato conferma l'esistenza del documento ma rassicura: «Non si parlava di pericolo per le abitazioni sottostanti»
Il Comune di Germignaga sapeva che prima o poi quel pezzo di collina sarebbe franato, almeno dal 2004. Quell’anno il geologo comunale era stato incaricato di redigere una relazione tecnica sul tratto di montagna interessato dalla frana di Pasqua e aveva classificato la zona a rischio 4, che prevede la possibilità di un movimento franoso. Lo conferma il sindaco di Germignaga Chicco Prato che rivela come la cosa fosse nota, con tutti i pericoli che un eventuale distaccamento di materiale avrebbe potuto provocare. Meno informati del pericolo sono invece i residenti dell’unica abitazione evacuata il giorno della frana e posizionata proprio sotto il costone crollato: «Non ci hanno mai detto nulla di questa relazione – conferma Massimo Rucci, uno dei residenti della palazzina evacuata – abito qui dal ’98 e non sono stato informato del pericolo. Questo non mi tranquillizza affatto».
La relazione parlava di un possibile distacco di terra e rocce ma nel documento si assicurava che la casa non sarebbe stata interessata dalla frana perchè il piazzale dell’ex-cava avrebbe fatto da raccoglitore del materiale franato senza creare problemi all’abitazione mentre il reale pericolo avrebbe riguardato la torre della ex-fornace e la strada sottostante nel caso in cui qualche roccia di dimensioni importanti fosse rimbalzata sul terrapieno e da lì in strada. Da domani, comunque, le tre famiglie dovrebbero poter rientrare nelle proprie abitazioni in quanto il primo intervento di messa in sicurezza è stato completato mentre a breve il Comune interverrà sulla parte alta della collina con il taglio delle piante per alleggerire il terreno e scongiurare altri , comunque possibili, smottamenti. «Se le cose stanno così come facciamo a fidarci – sostiene Rucci – e soprattutto, visto che si sapeva che prima o poi sarebbe franata, perchè non sono stati messi in atto interventi di messa in sicurezza preventivi?».
La domanda è lecita, visto che sono passati oltre sei anni dalla redazione di quel documento, ma l’amministrazione assicura che non c’è nessun pericolo per i cittadini che abitano nella palazzina: «Ora siamo molto più tranquilli – risponde il primo cittadino che però ammette – devo dire che inizialmente abbiamo avuto paura che la frana potesse essere di dimensioni maggiori ma in realtà è andata esattamente come aveva previsto il nostro geologo».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città













Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.