Le caffettiere Bialetti si faranno all’Est
La storica ditta di verbani che ha rivoluzionato il modo di fare il caffè ha annunciato la chiusura della sede di Crusinallo. 118 lavoratori in mobilità
L’omino con i baffi fa le valige e se ne va nell’Est europeo. Con una dichiarazione breve, i 118 lavoratori della Bialetti di Omegna hanno saputo che presto rimarranno senza un’occupazione.La storica fabbrica delle caffettiere, infatti, ha scelto di espatriare per contenere i costi in tempi di crisi e di concorrenza globale.
Nata nel 1919 con Alfonso Bialetti nell’officina di Crusinallo, vicino ad Omegna, per produrre semilavorati in alluminio, imboccò la via del caffè nel 1933 quando il suo fondatore intuì la formula vincente unendo design, funzionalità e spirito imprenditoriale.
Da un recente studio risulta che il 90% delle famiglie italiane possiede una moka Bialetti.
Storia, cultura e creatività, dunque, vengono meno a Omegna dove sono già state avviate le pratiche per la messa in mobilità dei dipendenti. Ancora non è chiaro dove la produzione verrà trasferita: si parla di un paese dell’Est europeo. Oggi la Bialetti Industrie è il risultato della fusione di Alfonso Bialetti & C. con Rondine Italia, è impegnata in più settori produttivi, conta circa 1000 collaboratori, ha interessi in tutti i principali mercati geografici, vanta cinque le filiali all’estero e 5 stabilimenti produttivi di cui uno, quello di Crusinallo, finora specifico nella produzione delle moka e dove, ora ri8marrà la produzione solo di alcune parti ad alto valore aggiunto.
Grande lo sconcerto tra lavoratori e sindacati. Anche il Presidente della Pérovincia del Verbano Cusio Ossola Massimo Nobili ha annunciato che chiederà l’intervento del neogovernatore Roberto Cota.
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